Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

... Giulio Picciotti della CEI di esplicitare un appoggio ai gruppi estr·emisti nonostante l'opposizione di molti vescovi e della maggior parte delle organizzazioni cattoliche 22 • E la conferma di quella interpretazione venne subito dopo dall'arcivescovo di Taranto, mons. Motolese, che mobilitò le strutture diocesane e parrocchiali, nonché l'Azione cattolica, nella campagna per il referendum, fissando ufficialmente la data, il 23 marzo, per la raccolta delle firme; venne ancora da un comunicato dei vescovi toscani, nel quale compariva il termine « referendum», e attra,rerso un collegamento non formale ma logico del discorso ci si schierava in favore della richiesta; infine veniva dall'episcopato siciliano, che espri1ne,ra approvazione a « quanti, valendosi dei mezzi offerti dalla stessa Costituzione, si propongono di compiere un'azione organizzata per l'abrogazione della legge sitl divorzio ». La polemica da parte laica a questo punto si rav,rivò, e mentre i giorna.li d'informazione ritenevano che ormai tutte le strutture del mondo cattolico sarebbero state implicate nel referendum, « La Voce Repubblicana» sollevò il problema dell'Azione Cattolica, ricordando che proprio il Concordato, che da parte cattolica si afferma di voler difendere, vieta ogni interferenza non solo dei vescovi, ma anche dell'A.C., nella politica del paese 23 • Il Presidente dell'Azione Cattolica, prof. Vittorio Bachelet, rispose con un'intervista all'« Avvenire », in _cui escluse un intervento diretto dell'Azione Cattolica nella campagna per il referendum: fu una dichiarazione estremamente importante perché permise di orientare in quel momento gli organi locali dell'A.C. di fronte alle iniziative che venivano prese da parte di alcune diocesi 24 • 22 La Consulta nazionale dell'apostolato di laici, in cui figurano le maggiori organizzazioni cattoliche· dall'Azione Cattolica, al CIF e alle ACL!, ha votato, con 8 voti favorevoli e 1 contrario, un documento non favorevole al referendum. 23 « La Voce Repubblicana», 10 febbraio 1971: « crediamo che abbia da dire una parola il presidente dell'Azione cattolica, la cui organizzazione è stata implicata così inopinatamente dall'arcivescovo di Taranto, in contrasto con il deliberato dell'ultima assemblea. dell'Associazione che, sulla base della relazione dello stesso presidente, rion aveva previsto alcun intervento diretto a favore del referendum abrogativo ». 24 .«L'Avvenire», 16 febbraio 1971, sotto un titolo molto generico: Referendum e responsabilità dei cittadini, pubblicava l'intervista. Alla domanda: « Nei giorni scorsi lei è stato direttamente chiamato in causa in relazione alla richiesta di referendum ... Qual'è il suo punto di vista in proposito»? il prof. Bachelet rispondeva che « come ogni strumento democratico e come ogni consultazione popolare, anche il referendum ha dei rischi, perché può essere deformato o strunientalizzato a fini diversi. E i cittadini che ne chiederanno l'utilizzazione dovranno valutare anche questi rischi». Quanto all'A.C., essa « non ha preso l'iniziativa del referendum non per inesistenti divieti giuridici (giacché, comunque, il referendum non è attività di 44 Bibliotecaginobianco

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