C'oncordato e referendum della legge aveva interrotto « la ricerca di una amichevole soluzione della questione » iniziata con le note del 30 maggio e 13 giugno 1970, e si addossava la responsabilità della rottura al governo italiano. Anche la sede scelta da Paolo VI per l'allocuzione sembrò volta a chiamare la cattolicità mondiale a testimone di quella attribuzione di responsabilità. Il giornale del PRI, partito che partecipava in quel tempo al governo con il ministro della Giustizia Reale (il quale, unitamente al ministro degli Esteri, aveva tenuto i contatti con la Santa Sede) replicò con decisione al gior11ale vaticano che non ci si trovava in presenza di trattative iniziate e non concluse, ma che « lo scambio di r1ote e i colloqui si conclusero con una presa d'atto del non accordo tra le due parti » 20 • Un comn1ento critico al discorso venne da Piero Pratesi, il quale ne rivelò l'« incertezza delle indicazioni e degli sbocchi»: « il punto n1orto cui sono giitnte le trattative, al quale fa riferimento il Pontefice, non dipende a nostro giudizio da una cattiva volontà delle parti, ma, in buona misura, dalla stessa natura della questione clze non sembra ammettere un terreno di compro1nesso » ... « L'unica via conciliativa, in senso formale, avrebbe potuto essere una modifica dal Concordato antecedente al divorzio, nel senso di restituire allo Stato la libertà di legiferare in merito, posto che questa fosse stata interdetta dai Patti lateranensi ». Durante il tempo assai lu11go occupato dall'iter parlamentare della legge sul divorzio, se l'avesse voluto, « non sarebbe mancata alla Santa Sede l'opportunità di far conoscere in tempo una eventuale disponibilità in questo senso » 21 • Dal 3 al 7 febbraio si riu11isce il Consiglio della CEI ed emana un Comunicato in cui « in seguito a varie interpretazioni circa il pensiero dell'Episcopato », si richiama il testo dell'Assemblea del novembre e si ribadisce il « diritto-dovere » dei cattolici di avvalersi dei mezzi democratici ofierti dalla Costituzione. Ai lavori del Consiglio di presidenza è assente per malattia il card. Pellegrino. L'aver ripreso il testo del novembre, senza aver tenuto in alcun conto l'interpretazione della « Civiltà cattolica », l'averlo ripetuto dopo l'approvazione definitiva della legge, cioè di fro11te al referendum, non più come ipotesi ma come realtà prossima, poiché prossime erano le iniziative, che si sarebbero manifestate concretamente di lì a qualche giorno, volte a richiedere formalmente alla Corte di Cassazione l'indizione del referendum, rese t11tti certi della volontà 20 « La Voce Repubblicana», 24 dicembre 1970. 21 PIERO PRATESI, Dal Vaticano senza rancore, « Sette Giorni », 3 gennaio 1971. 43 Bi bi iotecaginobianco
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