Giulio Picciotti una libertà religiosa che il Vaticano II ha riconosciiLto solennemente e che riguarda anche la libertà della coscienza di fronte al 111.atrimonio e all'in.dissolubilità ... Da questo mo1ne11to tocca ai cattolici dif enclere il matrimo12io più di prima. Ma come credenti, non co1ne politici. Più con la forza dell'amore e della coerenza che con quella del codice » 6 • Nella sua relazione all'assemblea della CEI, che si riunì il 9 novembre, il vice presidente mons. Nicodemo, arci,,escovo di Bari, diede per scontato quel voto: « L'andata in vigore della legge sill divorzio ci pone dinanzi a 1Jna realtà che 111.odificaprofondamente il nostro costurne e che ha immediati riflessi di ordine religioso, etico e sociale. Sarà necessario usare un linguaggio Zlnivoco e fissare delle reg·ole precise e chiare ... I/altro a.spetto rigitarda il caso che ver1,gapromosso il referendu111 (che però non potrà verificarsi prima della primczvera del '72) che risponde al Diritto dei cittadini». Dalle parole del vice presidente della CEI appariva chiaramente l'inopportunità che i vescovi esercitassero pressioni in forze della richiesta di referendum. Il rischio che il referer1dum comporta per la stessa unità del mondo cattolico e per le implicazioni che esso potrebbe avere sul rapporto laici-cattolici, e in defi11itiva anche sulla possibilità della collaborazione tra laici e cattolici in un goverr10 di coalizione, era individuato chiaramente. Sulla « Civiltà Cattolica » il gesuita Giuseppe De Rosa giudicava il refere11dum « abbastanza problematico ... perclzé esso non a1Jrebbe potuto essere attuato prima del '72, quindi troppo tardi per vincerlo », e suggeriva piuttosto di emendare ulteriormente la legge, il che non avrebbe rappresentato alcun cedimento sul piano dei pri11cip1. Ne sarebbe uscita sdrammatizzata « la situazione già _troppo compromessa da una lotta che rischiava di trasform.arsi in guerra di rel'igione e le cui conseguenze sulla stabilità del governo e della 1naggiora11za, già tanto disarticolata, avrebbero potuto essere gravi » 7 • Occorreva tener conto inoltre, notava De Rosa, che « l'esito incerto di un eventuale referendum » era confermato dall'inchiesta condotta dalla Doxa 8 • L'articolista aggiungeva che « il prevedibile insuccesso, anche se non totale, della loro azione sitl piano politico - e quin.di l'introduzione del 6 « Il Resto del Carlino », 13 ottobre 1970. 7 « La Civiltà Cattolica », 7 novembre 1970. La nota a firma Giuseppe De Rosa, suggeriva anche precisi emendamenti da apportare alla legge e ciò suscitò una polemica da parte laica che la giudicò una forma indebita di pressione sulla DC. 8 L'inchiesta Doxa, 24 settembre 1970, aveva dato: il 44% per il mantenimento della legge sul divorzio, il 49,5% per l'abrogazione, e il 5,6 di incerti. 38 Bibiiotecaginobianco
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