.. Italo Talia come debbono essere individuate « le dimensioni dei progetti, regolati i tempi e le modalità di attuazione di programmi interdipendenti nel settore delle attività direttamente produttive ed in quello delle infrastrutture in rapporto alle capacità tecniche di esecuzione, e come i progetti singoli vengano collegati tra loro e alle scadenze temporali dei programmi economici nazionali ». Di fronte a questi problemi, che condizionano la programmazione per progetti, si trovano in ritardo non i sindacati o gli uffici della Cassa, ma principalmente l'ISPE e la Segreteria Tecnica del Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno. Il documento sindacale, affronta, poi, la questione di chi debba portare avanti i progetti speciali. E condivide, ma con molte riserve, la proposta governativa che sia la Cassa a doverli realizzare. A detta dei sindacati, si trascurerebbe in tal modo l'apporto che può venire dall'« impegno che sia nella fase di progettazione che in quella dell'insediame11to degli impianti deve essere assunto dalle partecipazioni statali», e che inoltre si sottovaluterebbe il ruolo che può e de,,e essere giocato a tal fine dalla Regione. Pertanto, ritengono i sindacati, deve essere modificata la « funzione della Cassa per il Mezzogiorno di lunga mano del potere centrale per l'attuazione degli interve11ti nel Sud », e quest'ultima ridotta al rango di organisn10 pubblico unicamente per la progettazione degli interventi pubblici nel Mezzogiorno. Anche in questo caso è questione di intendersi. Per quanto riguarda, infatti, la funzione che deve essere assunta dalle partecipazioni statali, non vi è dubbio che già da tempo queste ultime condizionano i programmi di sviluppo di grosse dimensioni nel Mezzogiorno, e solo di rado accade il contrario. Inoltre - e non dovremmo essere proprio noi a rammentarlo ai si11dacati - oggi sappiamo che le società pubbliche possono dominare lo Stato più da vicino e più duramente di quanto non siano in grado di fare gli interessi privati. « Esse perseguono i loro scopi particolari con l'identico egoismo dei consorzi che soppiantano e l'idea che si identifichino per forza con l'interesse pubblico, dal momento che non appartengo110 a nessuno in particolare, si è dimostrata utopistica come le mas·sime del socialismo sansimoniano ». Per quanto riguarda, poi, il ruolo della Regione, malgrado sia ancora troppo presto - come abbiamo già sottolineàto - per formulare giudizi sul loro grado di funzionalità e dire quindi se esse diventeranno effettivamente l'occasione di quel riv·olgimento civile della società meridionale di cui diceva Rodolfo Morandi, o se al 30 Bibiiotecaginobianco
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