.... Francesco C1onipagna Non sappiamo se sia ancora possibile. convincere la Indesit a scendere nel Casertano, sia pure con il progetto meno impegnativo di quello a suo tempo preannunciato. Sappiamo, però che la questione della Indesit, del suo ripensamento a favore di Cuneo e contro Aversa, è molto grave e che il governo deve chiarirne i termini, così come deve chiarire i termini della questione relativa alla localizzazione del V centro siderurgico. Perché l'una e l'altra questione, come dicevamo, hanno messo in crisi la contrattazione programmata. Da Costa a Lombardi. Molte volte abbiamo dovuto rilevare che l'atteggiamento della Confindustria, nei confronti delle sollecitazioni meridionalistiche, è stato elusivo. Qualche volta è stato difensivo o addirittura di più o meno netto ed esplicito rifiuto a valutare il fondamento di quelle sollecitazioni, ed in generale dell'incitamento a fare qualcosa di più e di meglio nel Mezzogiorno. Non si può dimenticare, tra l'altro, che alla fine del 1967, o agli inizi del 1968, ci fu una conferenza triangolare dell'occupazione, convocata da Pieraccini, allora Ministro del Bilancio; ed in quella occasione un vice-presidente della Confindustria dichiarò che il problema della concentrazione industriale nel Nord non era tale « da lasciar temere squilibri e tensioni ». Né si può dimenticare che più o meno negli stessi mesi vi fu un discorso del ·Presidente della Confindustria, Costa, che denunciava la «immoralità» degli incentivi e condannava la proposta della cosiddetta contrattazione programmata. Ora, invece, l'ing. Lombardi, succeduto a Costa, esprime un atteggiamento nuovo al « vertice » della Confindustria; ed è doveroso prenderne atto. Non solo: l'ing. Lombardi ha riunito a Napoli un'assemblea di industriali per prendere posizione sui problemi dell'industrializzazione del Mezzogiorno; ed in questa sede ha dato per dimostrata la congestione sopravvenuta nei distretti tradizionali dell'industrializzazione italiana, ha riconosciuto l'utilità degli incentivi e si è dichiarato disponibile come interlocutore del governo e dei sindacati operai per una contrattazione programmata sulla localizzazione nel Mezzogiorno di quei progetti di investimento dei grandi gruppi privati che possono integrarsi con progetti di investimento delle medie imprese. Si è avuta così l'impressione che il nuovo « vertice » della Confindustria volesse far sapere, nella forma più ufficiale possibile, e in modo da conferire risonanza al suo atteggiamento, di essersi convenientemente sintonizzato con esigenze 16 Bibiiotecaginobianco
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