Francesco Con1pagna soltanto fra Reggio e Cata11zaro, ma a Roma, a Milano, a Torino, co11 grave pregiudizio per la credibilità della politica di industrializzazione e del metodo della contrattazione programmata. E se avessero ragione i meridionalisti di Reggio, bisogna dirlo, rassicurando tutti coloro cui è stato fatto credere che vi sia « qualcosa di marcio » nella scelta di Gioia Tauro. Ma se invece così non fosse, e le indagini dovessero dimostrare, per esempio, che il porto di S. E11femia, o di Croto11e, comporta costi di i11sediamento del centro siderurgico sensibilmente minori rispetto ai costi di insediamento a Gioia Tauro, allora abbiamo il diritto di saperlo e di giudicare. Ed è grave che si possa dire a tutt'oggi che ancora non è stata condotta « alcuna indagine » in merito alle infrastrutture portuali di Gioia e di S. Eufemia, ai costi che si devono preventivare perché le une o le altre possano fornire alla produzione siderurgica il necessario supporto. Infatti, se questo fosse vero, st1 quali dati si sarebbe fondata la scelta del CIPE a favore di Gioia? E su quali dati si fondano le voci sui maggiori costi che questa scelta comporterebbe? Perché Cuneo? Non è soltanto la questione relativa alla localizzazione del centro siderurgico che in questi mesi ha compromesso la credibilità e l'efficacia della contrattazione programmata. C'è, in un certo senso più grave, la questione della Indesit. Già nell'editoriale del numero di febbraio noi anticipavamo, sulle base di indiscrezio11i che ci erano pervenute, preoccupazioni che sono diventate in n1arzo più diffuse e più inquietanti. Scrivevamo, infatti, del « recentissimo episodio della Indesit, un cui stabilimento, per il quale era stata concordata la localizzazione di Aversa, De Mita voleva dirottare ad Avellino », mentre Bosco si batteva perché non fosse dirottato da Aversa. Poi si ·è saputo cl1e la Indesit effettivamente era tornata sulla sua preannunciata decisione di costruire il nuovo stabilimento (anzi, un complesso di otto stabilimenti co11 circa 8000 nuovi posti di lavoro) ad Aversa: non per dirottare l'investimento dalla provincia di Caserta a quella di Avelli110, ma per dirottarlo in provincia di Cuneo. Di conseguenza, il CIPE, che aveva per varie ragioni rinviato le attese decisioni sulla pratica avviata dalla Indesit per la concessione di incentivi e per la contrattazione di infrastrutture specifiche (il raccordo ferroviario, in primo luogo) in relazione al suo progetto casertano, si è affrettato a deliberare; ed ha deliberato in senso favorevole alle richieste della Indesit per Aversa. 14 Bibliotecaginobianco ...
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