Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

L'Italia all'alba del secolo XX d'animo ven11e ricambiato dalle popolazioni settentrionali, nella erronea convinzione che il Mezzo1 gio1 n10 vivesse parassitariamente alle loro spalle. Questo aspetto, fo1rse il più grave e tormentoso, della difettosa compagine nazionale italiana, dimostra che la politica unificatrice della dinastia sabauda non soltanto, non riuscì ad attuare quella unità nazionale che sarebbe stato suo còmpito attuare, secondo i disegni chiaramente _tracciati dal Cavour, n1a finì col rendere più acute e sensibili le divisioni esistenti, coartand·ole in una unità estrinseca, cui soltanto con mezzi coercitivi fu dato di contenere e mascherare le forze centrifughe destinate a esplodere non appena quella struttura unitaria si fosse indebolita. Giova ancora aggiungere che, mentre nell'Italia settentrionale si andava delineando una vita politica sempre pi11 i1 ntensa, alla cui partecipazione si interessavano gruppi vieppiù crescenti di popolazione - e questa doveva essere la inevitabile contropartita alla politica in-dustriale favorita dal go1 verno - nel Mezzogiorno mancò sempre ogni favi1lla di lotta e di competizione che potesse interessare le moltitudini. Queste continuarono a restare in una apatia quasi totale, sollecite soltanto a sudare per no11 morire di fame e a difendersi çontro le angherie del fisco, dei prefetti, dei signorotti e della piccola borghesia parassitaria e poltrona, vivente u1ìa vita abietta nei labirinti delle clientele e d·elle carnorre. E così mentre negli Stati del continente pulsava una intensa vita che rinnovava ordini e istituzioni, potenziando in pari ten1po le compagini degli Stati stessi, una buona parte dell'Italia viveva avulsa dal mo 1ndo, stagnante come una palude, abbandonata al pauperismo più degradante, alle corruzioni, a u11malcostu1ne politico indegno d'i uno Stato moderno, dove le masse dei poveri cafoni, allettate e ricattate, non servivano ad altro che a costituire inerti mute masse di manovra per le camarille locali sostenute dalle regie prefetture, e do1ve i più scaltri ,maneggio,11i andavano a ingrassare la burocrazia centrale e periferica, apportandovi la corruzio,ne, la poltroneria e l'incompetenza. Questa è so,stanzialmente la situazione ancora agli inizi del nostr~ secolo, situazione che non migliorerà in misura apprezzabile nell'età giolittiana; anzi, sotto taluni aspetti, peggiorerà. 9) ConclusioYJ,i. La materia qui trattata non è che un sommario rapidissimo di una problematica assai riccà e con1plessa, la pro 1 blematica cioè d·ella vecchia Italia. La vecchia Italia ha lasciato in eredità alla nuova problemi 127 Bibiiotecaginob1anco

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