Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

L'Italia all'alba del secolo XX i contadini che penetrano nelle città, vi si trasformano; i loro o,rizzonti si allargano, si en1ancipano dall'umiliante servilismo che prevale, anche sotto l'a,spetto meno dignitoso, nelle campagne 85 • La città - nonostante che le città italiane no,n fossero affatto Mecche di progressisn10 - contribuì potentemente a rompere il funesto incantesimo della psicologia contadi11a: la vicinanza gomito a gomito coi compagni di lavoro· e la vita da alveare d·egli appartamenti cittadini, che pone a contatto tante miserie e tante sofferenze 86 , valsero a risvegliare nell'intimo degli operai la coscienza di interessi e •di aspirazioni comuni, e a stimolare il senso della solidarietà. Il miglioramento dei salari, dovuto alle lotte dei lavoratori oltrecl1é - occorre rico1 noscere - alla politica protezionistica e alremigrazione, accrebbe l'efficienza fisica degli operai, che rapidamente raggiunsero u,n alto livello di laboriosità e di produttività. Infine il perfezio,namento tecnico stimolato dal capitale straniero, unitamente all'insegnamento professionale, che iniziò in Italia nei primi anni di questo secolo, non tarderanno a produr1re una élite avanzata di operai specializzati, che 11ulla avra11no a invidiare ai loro colleghi d'oltralpe 87 • 7) La con1pagine sociale agli iliizi del secolo. Dal quadro sommariamente tracciato nelle pagine preced·enti, dovrebbero essere emersi i lineamenti più tipici della co,1npagi11e sociale della vecchia Italia. Sen1bra lecito innanzi tutto dover concludere che le « classi », nel significato moderno di questa espression.e, sono, in I talia, una formazjone assai recente. Arretrata economicamente e socialmente, l'Italia era ancora, all'injzio del secolo, più u11 paese costituito da ricchi e da poveri, il miglior paese pei ricchi e il peggiore pei poveri 88 che non un paese di borghesi e di proletari. Una grande borghesia ca-- ss N. CoLAJANNI, L'urbanismo cit., pag. 344. 86 « A Torino nella zona urbana la rilevazione fatta in occasione dell'ultimo , ' censimento, 55.571 persone occupano più di un vano, 30.012 un vano, 165.655 meno di un vano. Tra queste vivono 4 fan1iglie di 12 persone, 8 di 11, 29 di 10, 48 di. 9, 362 di 7, 745 di 6 e 1549 di 5, che occupano un solo vano! E Torino è una delle città che si trovano nelle migliori condizioni ·e che si trova in via di progresso » (N. CoLAJANNI, L'urbanismo cit., pag. 320). 87 « Ho detto che l'operaio italiano è intelligente, e aggiungo ... che spesso è istruito. Egli sa più che non per quanto ha imparato a scuola, per quanto ha imparato nelle· sue numerose letture e per quanto ricorda di ciò che sente dire. La sua natura meridionale gli ha dato· uno spirito aperto, una comprensione rapida, una facoltà di assilnilazione pronta e facile» (L. BoNNEFON-CRAPONNE, L'Italie ecc. cit., pag. 14). 88 B. KING e T. OKEY, L'Italia d'oggi cit., pag. 217. 123 ibiiotecaginobianco

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