Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

... Antonino Répaci logica, frutto di scarsa comprensione, di inesatta conoscenza ·della reale situazione, quando non pure di in,teressate manovre di taluni ambienti borghesi, intese a screditare il Mezzogiorno col ra1 ppresentarlo quasi parassita del Nord e un peso morto della nazio11e 63 • Il mondo agricolo meridionale, che l'Unità aveva spinto alla esasperazione fino a generare il brigantaggio, nella impossibilità di trovare in sé stesso le forze e le possibilità ,di elevarsi a condizioni di vita civile, dopo avere tentato invano le sollevazioni, spente ferocemente nel sangue d,ai moschetti « piemontesi », diede vita a uno dei più imponenti e dolorosi fenomeni sociali della storia conte1nporanea: l'en1igrazione. L'emigrazione è sempre stata uno sbocco di natura endemica da parte delle genti italiane, ma era stata praticata per lo più 1 su scala stagionale, come continuò i,n ·séguito1 nell'Italia del No1 rd. I lavoratori meri,dionali invece si diedero a un esodo. in massa dalle Joro terre per recarsi a risiedere stabilmente oltreoceano. Nell'ultimo ventennio, del sec. XIX il fI-usso,migratoirio italiano 1 assunse proporzioni così imponenti da rivestire, come nota Emilio Sereni, il carattere di una vera e prop•ria cacciata di una massa di lavoratori agricoli dal processo produttivo nazionale 64 : una autentica emorragia di forze vive che vanno ad alimentare le economie straniere, molte delle quali saran,no debitrici del loro benessere al lavoro, alla genialità, allo spirito di sacrificio e alla so·brietà degli emigranti italiani 65 • Eugenio Azimo1 nti, che nei primi anni ,di questo secolo condusse una inchiesta per conto del R. Istituto di Incoraggiamento di Napoli, co1sì conclu·deva: Dove i·l fenomeno emigratorio è stato intenso, l'agricoltura, anziché piegarsj p·er forza di cose a nuovi metodi consen:tanei alle attuali condizioni di scarsezza della mano d'opera, è rimast•a tale e quale (per mancanza ,d'1struzio,ne pratica, di volontà intelligenti operose e, 63 « A Milano è convincimento generale, ma errato, che lo sperpero che fa il governo centrale, consista nel prelevare imposte dal Nord per gettarle nel Sud, mentre i calcoli sulla ricchezza relativa per regioni dànno argomento per ritenere il contrario » (A. DE VITI DE MARCO, Le recenti sommosse ecc. cit.). « La verità è che l'Italia meridionale ha dato dal 1860 assai più di ogni parte d'Italia in rapporto alla sua ricchezza; che paga quanto non potrebbe pagare (le alte cifre delle riscossioni sono il preludio tragico delle espropriazioni innumerevoli); che lo Stato ha speso per essa, per ogni cosa, assai n1eno, e che vi sono alcune provincie in cui è assenteista per lo meno quanto i proprietari delle terre» (F. S. NITTI, Nord e Sud, Roux e Viarengo, Torino, 1900, pag. 2). 64 E. SERENI, Il capitalismo ecc. cit., pag. 401. 65 Nel 1881 gli italiani all'estero amn1ontavano a 1.032.932; nel 1891 a 1.986.206; nel 1901 a 3.458.024 (A. Mosso, Vita rnoderna ecc. cit., pag. 51). . ' 116 Bioli·otecaginobianco

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