L'Italia all'alba del secolo XX e della famiglia; i piccoli affittuari, i mezzadri, i salariati fissi, i salariati giornalieri o braccianti, e una infinità di altri tipi, varianti da regione a regione, di cui sarebbe opera ardua fare una classificazione. Ma un elemento comune domina in tutti: la miseria e la non resistenza - salvo sporadiche quanto inutili esplosioni di rivolta - in uno stato generale di debilitazione e di dignitosa rassegnazione. Due studiosi inglesi, in una preziosa inchiesta condotta nel nostro paese alla fine del secolo, così descrivono lo stato di abbiezione contadino: Dovunque, per altro, la posizione dei lavoratori ,di campagna è di u,na inferiorità più o n1eno pericolosa ... 1\!la dovunque invece la vita del lavoratore avventizio è un'as,pra lotta per l'esistenza, e nelle regioni dove prevale la grande proprietà, ci sono pochi lavoratori di ogni classe, che si elevino sul livello della povertà abietta, benché in alcune regioni le loro condizioni siano state molto migliorate dai recenti aumenti di salario ... Il loro cibo è insufficiente e le loro abitudini disonorano un paese civile ... Poco c'è da meravigliarsi se il cattivo nutrimento e la malaria rendono vecchio il lavoratore del piano all'età media; e poco meraviglia se beva a si ripaghi il suo padrone di un odio stizzoso, che può dare facilmente in esplosioni violente 60 • Non è pertanto esagerato affermare che le masse contadine, e segnatamente quelle del Mezzogiorno, costituissero il principale problema italiano, se non proprio il problema italiano toilt coiLrt. I maggiori e in realtà i più positivi successi del movimento operaio nella ardua impresa del riscatto delle plebi contadine 61 , furono nondimeno limitati all'Italia settentrionale. Il problema meridionale, profondamente sentito e agitato dai più illuminati esponenti del movimento operaio, si imbatté in ostacoli d'i ordine tecnico, politico e soprattutto psicologico, con grave pregiudizio della compagine nazionale. L'ostacolo pri,ncipale era indubbiamente quello di natura politica: il Mezzogiorno agricolo era rimasto borbonico e sanfedista, privo di qualsiasi eduoazione politica, abbandonato alle mene di signorotti e « galantuomini », che se ne facevano piedistallo elettorale ·al fine di mandare al parla-. mento i loro « ascari », i quali alla .lor volta avevano la funzione di far da contrappeso, nelle maggioranze parlamentari, agli eletti ·dalle masse del Nord 62 • A questo motivo si accompagnava quello di natura psico60 B. KING e T. OKEY, L'Italia oggi,. Laterza, Bari, 1902, pagg. 171-173. 61 Si veda in argomento. fra i tanti: N. MAZZONI, Lotte agrarie della vecchia Italia, Domus, Milano, 1948; G. ZIBORDI, Saggio sulla storia del movimento operaio in Italia, La terza, Bari, 1930. 62 Si veda il già citato G. SALVEMINI, Il ministro della 1nalavita. 115 Bibiiotecaginobianco
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