Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

... Antonino Répaci passo alla vita t1nitaria, si instaurò invece una politica ,di piccola amministrazione, incap•aoe di elevarsi a-Ila comp,rensione del capitale problema che si poneva: quello cli avviare ·a una o,mogeneità maggiore l'econon1,ia italiana, ossia di dare u•na consistenza economica alla effettiva unità politica della nazione 46 • Anche sul piano eco·n•omico, dunqt1e, lo Stato monarchico) accentrato non seppe e non volle conseguire una unità effettiva, alla pari che sul piano, politico: e ciò, come già si è osservato 1 , perché gli intendimenti dei vari governi erano ispirati alla ragion di Stato della conservazione dinastica. Fin verso la fine del secolo, al·lorché con la introduzione della nuova politica doganale lo Stato si orientò decisamente verso il più esplicito favoreggiamento delle industrie private del Nord, con la conseguente rovina della econo,mia agricola del Mezzogio,rno147 , fu in realtà lo Stato medesimo il vero imprendito,re. Gli spiriti più illuminati del tem,po additaro,no con chiarezza co1 desta aberrazione. Co·sì il De Viti De Marco segnalava che la sola, ma sufficiente verità co1ntro il governo burocratico sta nell'impiego i1 mproduttivo delle im,poste di tutta la nazio·ne nella gazzarra ,di lavori pubblici fatti a beneficio dell'affarismo che da ogni paese co1 nverge a Roma 48. Era infatti in buona parte un complesso di opere improduttive (armamento terrestre e navale), ma in altra buona parte di spese produttive, co,me quelle devolute in molti lavori pubblici e .nella co,struzione delle ferrovie. Sia le 11neche le altre, tuttavia, si riso1 lsero in favore della economia settentrionale: e ciò perché, in primo luogo, co1 n la creazione di una rete coordinata ed efficiente di comunicazio·ni furono poste le condizioni essenziali per la fo1 rmazione ,di un mercato nazionale, in cui la prevalenza degli. interessi gravitava verso le nascenti industrie lombarde, liguri e piemontesi; secondariamente perché nel Nord erano situate le b·asi p•iù vicine e ido1 nee ·alla formazio,ne di eventuali fronti bellici 49 • 4 6 R. MoRANDI, Storia della grande industria in Italia, Laterza, Bari, 1921, pag. 94. 47 Si veda per tutti C. BARBAGALLO, La questione meridionale, Corbaccio, Milano, 1924, pag. 72. · 48 A. DE VITI DE MARCO, Le recenti som1nosse in Italia, in « Giornale degli Economisti », 1888, 1 ° Se1n., pag. 527 segg. 49 Le spese fatte dal 1882 al 1897-98 per i diversi servizi del Ministero dei LL.PP. (ferrovie comprese) sono le seguenti: Nord Centro Mezzogiorno Isole (In F. S. NITTI, L'Italia ecc. cit., pag. 135)~ 110 L. 1.965.035.182,56 L. 793.166.130,13 L. 919.608.510,19 L. 545.779.893,62 Bibiotecaginobi.neo

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