Nord e Sud - anno XVIII - n. 136 - aprile 1971

... Antonino Répaci priranno essi questa sensibilità: e la scopriranno ·nel manganel,lo, nell'olio di ricino, nell'assassinio e nel saccheggio; troveranno 1 altresì i loro interpreti, « avvocati e apostoli », nelle bande mercenarie del sottoproletariato italiano e le loro « ideologie » nella morb·osa fregola mitologizzante di certa gioventù piccolo-borghese, fanatizzata e buggerata. Saranno essi, non sioltanto i finanziatori, ma sp,esso i di1 rigenti e i duci regionali o provinciali e i componenti stessi delle squadre « vendicatrici ». Al dinamismo di questi agrari padani farà risco 1 ntro l'inerzia di quelli meridio·nali, che dal fascismo si limiterianno a trarre i vantaggi senza nulla aver perduto o rischiato, e gli si gettarono sopra come tanti mosconi sul letame fumante. Questa borghesia pidocchio,sa e negriera, che già possiede le sue squa 1dracce nei soprastanti, campieri, curatoli, bifolchi e mazzieri, e i suoi « apostoli » in una miserabile e abietta borghesia di professionisti e impiegati manutengoli dell'esercito della malavi,ta. politica e amministrativa 42 ; questa borghesia avrà, grazie al fascismo, il sop•ravvento definitivo e incontrastato. nella vita meridionale, rendendo ·disperato un problema che i governi prefascisti avevano già gravemente pregiudicato .. 4) L'industria. I complessi elementi di questa situazione, che configurano un vero e proprio circolo· vizioso, dove la politica economica è in pari tempo causa ed effetto della psicologia radicalmente agra.ria e retriva dei vari gruppi sociali italiani, si riflettono negativamente anche sull'origine e sugli sviluppi dell'industria in Italia. L'industria moder11a, è noto 1 , postula una struttura economica prevalentemente cittadina, che attui una co1 ncentrazione di mezzi produttivi, ·di masse 01peraie, di servizi artigianali e via discorrendo·. Nell'Italia uscita dalla Restaurazione mancavano tutte le condizioni, e princip,almente lo spi 1 rito per il sorgere o, se si vuole, il risorgere di una vita cittadina. Le « Cento, città d'Italia» che nel passato erano, state centri irra·diato,ri di civiltà, giacevano nel letargo, ridotte a grosse borgate capoluo,ghi di contrade agricole o sedi di co1 rti princip·esche. Ci volle il Cavo,ur p·er scuotere questo letargo •nella borghesia del suo Stato. Audace e spregiudicato, nelle sue visioni e nei suoi programmi nop. esitò a roimpere le op·posizioni e i timori degli interes 1 si costituiti. La sua politica economica si abbatté sul tranqt1illo regno come una grandinata fuo,ri stagio 1 ne: in.curante di una politica fin~nziaria gravante sul bilancio· dei tributi, il Cavo,ur si diede a stimola,re il so,rgere di industrie - l'ANSALDO è opera sua - e la costruzione di impo 1 nenti opere 42 Si vedano in argomento i vari scritti di G. SALVEMINIora raccolti nel vol. L, Serie IV delle Opere, sotto il titolo Il nzinistro della ntalavita, Feltrinelli, Milano . 108 Bibliotecaginobianco

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