L'Italia all'alba del secolo XX voluzione sociale e civile dei suoi abitanti che, dopo avere abbandonato traffici e manifatture, si ridussero a vivere la vita grama dei campi e delle botteghe artigiane. Sostanzialmente l'agrjcoltura rispeccl1ia, nella pienezza del suo decadimento, la vita politica e sociale della vecchia Italia. Ma ciò che interessa po.rre in rilievo, è il fatto che fino a quasi tutto il secolo XIX, gli italiani e i loro dirigenti vissero nella illusione di abitare in un paese ricco, dove la natura generosa profonde ricchezze a piene mani. Rileva F. S. Nitti: Non è a meravigliarsi se Garibaldi ritenesse l'Italia uno dei più ricchi e pit1 fertili paesi: il paese dalle cento 1 citta, dai palazzi sup·erbi, dalle camp,agne feconde. Ma ciò che più reca meraviglia è che a questo errore abbiano parteci 1 pato anche i nostri 1naggiori parlamentari. Essi partivano da due punti di vista... egualmente falsi: credevano che l'Italia fosse il più ricco giardino, d'Europa; che l'Italia meridio 1 nale fosse la pJtl ricca terra d'Italia. E ritennero che soltanto cattivi is,tituti politici e dolorose eredità del passato avessero impedito lo sviluppo immane della ricchezza... L'enorme dispersione di ricchezza che è avvenuta in conseg11enza di questi errori, spiega appieno le cause del nostro 1nalessere generale 23 . Le radici di questa illusione sono assai profonde e vanno ricercate nella psicl1e collettiva della società i1 taliana, nelle stratificazioni e nei cedimenti avvenuti nel corso della sua vita storica e sociale 24 • Questa il1lusio1 ne ricevette un duro 1 colpo dalla inchiesta agraria condotta d·al Sonnino, e svanirà del tutto nell'età giolittiana. Essa, pur nondimeno, avendo informato di sé l'epoca della giovinezza del nuovo Stato - donde il suo peso sull'indirizzo, della po1 litica generale e del'la politica economica e sociale in particoilare - costituisce il sinto 11no più significativo di una 1nalattia profo 1 nda e cronica, cl1e ha debilitato 1 fin dall'inizio la gracile compagine dell'organismo eco1 nomico e sociale italiano. Un'altra precisazione esige la definizione dell'Italia come paese agricolo, considerata tale d·efinizio·n~ sotto ila prospettiva del potenziale lavorativo impiegato nell'agricoltura. Nota in argomento Stefano Jacini nelle co1 nclusioni della inchiesta agraria, che l'Italia agricola, particolarmente studiata, rivelò una tale varietà di co1 n1dizioni di fatto, che ben lungi dal costituire, neanche fino a un certo punto, un1a unità eco11omica, si può ben dire che essa rifletta in sé, come in nessuno degli a1tri grandi paesi d'Eu 1 ropa, tutto ciò che vi è d.i disparato, in fatto di econo,mia rurale, da 23 F. S. NITTI, L'Italia ecc. cit., pag. 84. 24 A. REPACI, Fascismo ecc. cit., pag. 56 segg. 103 Bibiiotecaginobianco
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