Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Argomenti bisognerà procedere alla graduale armonizzazione delle strutture che regolano tali politiche. È evidente che queste sono delle vie obbligate, ed è altrettanto chiaro che è in.dispensabile cominciare a percorrerle subito, per co,mbinare gli effetti positivi dei vari provvedimenti settoriali e scongiurare pericolosi squilibri. Il programrna per la creazione d·ell'unione economica e monetaria prevede ~n periodo di transizione di dieci anni, durante i quali dovranno gradualmente essere posti in atto i provvedimenti necessari a far sì che, al termine del decennio, tale unio11e divenga realtà. Si tratta di un termine di temp·o ragionevole, data la cormplessità dei 1neccanismi da mettere in moto e delle strutture da trasformare, e, soprattutto, di un termine di tempo che ptlò consentire di modificare le impostazio·ni iniziali in rapporto alle circostanze, accelerando o rallentando, se necessario, in tutto o in parte, i processi di trasformazione che il programma esige. C'è però, a questo punto, un'osservazione importante da fare. Si è fatto notare da più parti, e giustame11te, che l'unio11e eco;nomica e mo~ netaria dei paes.i della CEE è destinata a rappresentare la base per la loro unione po1 litica. Si tratta di un punto di vista che non si può non condividere, perché, con1e si è accennato prima, l'armonizzazione dei meccanismi che devono consentire la realizzazione dell'unione economica e monetaria i11veste tutti i settori delle attività pubbliche dei singoli Stati e richiede quindi, perentoria111ente si p11ò dire, la creazione di organi politici e di organi tecnici sovranazionali, dotati di poteri ben più ampi di quelli att 1 ribuiti oggi agli organi della Co1 munità Econo·mica Europea. Il problema che sorge, a questo punto, o, forse meglio, che risorge, dopo, essere stato forzatamente accantonato per parecchi anni, è raccl1iuso in un dilemma apparentemente semplice: bisogna cominciare subito a costruire questi organi sovranazionali, o e più opportuno fare in modo che i p·rovvedi111enti tecnici precedano quelli politici? È evidente che le due vie richiedono impostazioni completa111ente diverse. La prima sarebbe senza dubbio• più razionale, perché consentirebbe di mettere in piedi degli organi decisionali ·dotati dell'autorità necessaria per indirizzare organicamente l'attuazione del programma; la seconda, considerando le resistenze da superare, appare tuttavia più. realistica. U11 programma impegnativo come quello, dell'unione eco,no·mica e mo,netaria europea - destinato -a fare da base all'unione politica - non può non essere basato. su un valido- equilibrio politico-tecnico. E ciò indipendentemente dai procedimenti che si vo-rranno seguire. 71 Bibiiotecaginobianco

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