Carlo Franco non è stata fatta; ma le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria no1 n sono del tutto• di questo, avviso. Terzo argo1 n1ento difensivo dell'IACP sono· le notevo1i difficoltà nella definizione delle licenze edilizie. A questo pro,posito· il passo) della relazione Caserta merita una attenta meditazione, in quanto pone interrogativi importanti. Soprattutto, quando· si fa riferimento· alla situazio,ne generale che viene definita « preoccupante ». E veniamo· ai fatti. La GESCAL, dop·o aver definito la co1nplessa procedura tecnica per la redazione d·ei piani relativi alla costruzione di 9618 vani (spesa 14 miliardi circa) nell'area napoletana, non è riuscita a mandare avanti il pro 1 getto per la mancata ap·pro,vazione della pratica da parte del Co,mune. La richiesta è stata avanzata fin dal luglio d·el 1969, ma non se n'è fatto niente, sostiene 1'01 n. Caserta, in quanto la Commissione edilizia comunale co,ntesta gli indici di densità previsti dal pro1getto no,nostante questi rispondano al piano della « 167 ». Se la Commissione, continua ancora il presidente de11'IACP, dovesse insistere in questo atteggiamento, sarebbe co·mpromesso anche il programma relativo, all'altro· investimento GESCAL, che vedrebbe così ridotto -del· 50% il suo impeg110 per Napoli. Una classica vicenda alla napoletana, insomma, dalla quale bisogna uscire a tutti i costi. Prima esistevano possibilità di scappatoie a livello giuridico e formale, o,ra la nuova legge ha tagliato co,rto offrendo 1 ai Comuni e alla GESCAL l'·oppo,rtunità di trovare facilmente e velocemente l'accordo anche sui punti e sulle materie più contro 1 verse. Vedremo dunque co,sa accadrà. Come ha ,detto1 l'assesso 1 re socialista Locoratolo, il cronico ritardo, nell'attuazione dei pro·grammi della « 167 » è « il cro,nico ritardo dell'alternativa pubblica ». Né migliore è iJ bilancio delle altre province campa,ne. Nel decennio dal 1959 al 1969 l'edilizia statale e sovvenzionata ha costruito appena 800 vani (140 alloggi) in pro,vir1cia di Avellino, e po,co, più di 4000 (871 alloggi) in provincia di Benevento·. Questo 1 dato sulle province interne, che più delle altre hanno bisogno 1 di miglio,rare gli s,tandards residenziali assolutamente carenti, dà la misura dell'inerzia e della manoanza di qualsiasi lo,gica neLla politica della casa a livello regionale. Il grosso, degli interventi, infatti, è stato co·ncentrato nella fascia costiera, co,ntribuen,do, così, ad aumentare il processo di co,ngestione della conurbazio,ne napoletana. A questo, punto è necessaria una sostanziale inversio·ne di tend·enza. Una illuminata politica in questo 1 settore, come _ha giustamente scritto Italo Talia (« Bo1lettino, APE», no,vembre 1969) può rappresentare « la variabile strategica p·er un àiverso assetto- produttivo e territoriale della Regio,ne, perché in Campania, volend·o garantire ad ogni cittadino una più civile condizione di abitabilità (u1n abitante p•er vano) dovreb68 Bibiiotecaginobianco
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