Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Carlo Franco è opportuno e doveroso, sottolineare il contributo •offerto dai lavoratori alla so1luzio1 ne di un problema che riguarda non soltanto loro 1 (la conquista, cioè, del « bene casa») ma tutta l'economia italiana nella misura in cui l'industria edilizia è uno dei settori portanti del sistema pro 1duttivo del paese. Se d·opo un,dici anni di infruttuosi tentativi si è arrivati finalmente alla « svolta », il merito, naturalmente, è delle forze politiche che hanno saputo, respingere co,n vigore le manovre di intimidazio·ne, ma occo,rre riconoscere che la « spinta » è venuta dal basso, dai lavoratori, pro,tag·onisti di un'azio 1ne co,stante, tenace e civile, a conferma di una raggiunta maturità di lotta. L'ultima grande manifestazione le centrali sindacali l'hanno1 organizzata in gennaio· a Napoli ed in altre città italiane ed ha avuto 1 un notevole successo. Partico,larmente a Napoli, do·ve si so,r10 riuniti circa trentamila lavoratori dell'edilizia in rap·presentanza di tutte le regioni meridionali. Il rilievo è significativo. L'interesse per la rifo 1 rma, naturalmentep è più sentito nel Mezzogiorno non in-dustrializzato,, do·ve l'attività edilizia è il volano che mette in movimento e condiziona l'intero meccanismo di sviluppo. (E la legge ne ha tenuto co·nto stabilendo che: « nella ripartizione degli interventi è riservata una quota non inferiore al 45% ai territori di cui all'art. 1 ,del T.U. della Legge sul Mezzo·gio,rno » ). Negli ultimi mesi, poi, la situazione era ancora peggiorata. La strategia dell'allarmismo si è fatta più ·pressante ed i sindacati l'hanno cor1dannata nell'ultimo documento do,ve si afferma_ testualmente: « Napoli è particolarmente interessata a questa lotta. Infatti il meccanismo della crisi messo, in moto in tutta Italia dalla speculazione, a Napoli è già in atto con centinaia di licenziamenti nei cantieri e co,n gravi riflessi anche nelle strutture collaterali ... Negli ultimi anni e co,n la compiicità delle auto 1 rità locali e nazionali, è stato consumato, nei confronti della nostra città, un vero e proprio, saccheggio fino al punto di mettere in pericolo la pubblica incolumità e generando la più assurda situa- . z1one ». E guardiamola più da vicino questa situazio,ne. La vicenda napoletana è esemplare se si vuole registrare lo stato di precarietà e di confusio·ne che dorr1ina nel settore edilizio. Un dato è quanto mai significativo: nella pro,vincia di Napoli sono dis:po.nisibili e già stanziati, si badi bene, circa 370 miliardi; ma ne è stato utilizzato uno solo, per l'avvio- delle co-struzioni del primo 1 contingente di abitazioni per gli sfollati del bradisismo a Pozzuoli! L'elenco è presto fatto: 152 miliardi per l'edilizia eco·nomica e popolare (legg.e 167 e GESCAL); 98 miliardi per l'edilizia scolastica (legge 641); 40 miliardi per l'edilizia ospedaliera; 60 miliardi per le fogne e la sicurezza della città 66 Bibliotecaginobianco

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