... Luciano Tas negli ebrei dei p•rivilegiati proprio in un mom~nto di grandi sacrifici e di fame per tutti. Un altro motivo di rancore anti,ebraico fu costituito dalla politi 1 ca fortemente oentralizzatrioe dell'URSS (politica che rispondeva al concetto di « centralismo ,democratico»); in questo quadro le nazionalità sovietiche, la cui autonomia era peraltro già stata solennemente ricono,sciuta, furono in realtà soggette ad u,n processo di « russificazione» che dura a tutt'oggi. Gli ebrei che uscivan·o dai loro shtetl assorbivano per forza di cose un unico tipo di cultura aliena, quella russa. In loro perciò il popolo vedeva, oltre all'eterno nemico, ebreo, anche -l'odiato doi1ninatore russo. Con la fine della NEP ed il ritorno ·ad una rigida collettivizzazione, all'inizio degli anni trenta, si ebbe un duplice cont 1 raccolpo p•er gli ebrei. Gli uomini della NEP furono «bruciati» altrettanto rapidamente di come erano stati creati e la forzata e b,rutale collett~vizzazio·ne dell'agrico•ltu·ra (che tanti lutti p,ro,vocò tra le m.asse contadine di tu,tto il paese) distrusse gli insediamenti agricoli ebraici. La dittatura staliniana sparse poi il terrore in tutta l'Unione Soviet:ica: le culture nazio1nali, le autono 1 mie, i quadri dirigenti delle Repub·bliche furono variamente spazzati via. Per gli ebrei, che non avevano un loro teriritorio, la persecuzione assunse aspetti ancora p,iù sinistri. Scuole, giornali, libri, lo, stes,so gran·de teatro yiddisch furono sopp1ressi. Dopo gli uomi1ni dlella NEP, fu poi la volta -degli uomini politici. I capi della Rivoluzione, i quadrii i,n-termedi, i semplici militanti, furo,110 fatti scomparire, arrestati, fu·cilati. Solo le figure preminenti ebbero un processo, sia pure quei p·roces.si-farsa di cui Krusciov parlò al XX Co 1n•gre9so; gli altri furono liquidati « amministrativamente ». Quanti eb,rei furono travolti dalla furia distruttrice di Stalin? Bukarin, Kamenev, Zinoviev, Raidek, Martov, Lunaciarsky: nessuno •della vecchia guardia bol 1s1cevica si salvò. Certamente essi non furono eliminati e ucoisi in quanto ebrei, m·a la coincidenza del fatto che lln elevatissimo n.umero -di « epurati» fossero eb,rei, faci 1 litò il com,pito a Stalin, il quale non ebbe che a soffiare stil fuoco semp,re acceso dell'antisemitismo per rendere più accettabili processi e fucilazioni di figure cl1e erano pur sempre popolari e la cui ·scomp·arsa avreb,be potuto dare qualche serio fasti,dio, alla co:rsa del dittatore georgian,o verso i1 l potere assoluto. L>es,perim,ento del Birobigian come territorio au,tonomo, eb·raico era dest1inato1a fallire jn partenza. Infatti coloro che si sentivano parte di una nazione ebraica non potevano guardare che alla Palestina come punto di riferimento per uno Stato ebraico. Quelli che si sentivano invece russi non vedevano la necessità di lasciare i luoghi in et1i erano nati e l'ambiente di cui facevano parte integrante. Oltre a ciò, nel quadro delle grandi epurazioni stalinian~, i p1 rimi quadri di,ri,genti di partito ad essere fisicamente distrutti furono proprio quelli del Birobigian, per cui o,gni speranza ·di una repubblica autonoma ebraica finì in quell'epoca. All'inizio defila II guerra mondiale s:i eb,be una invers.io,ne di ten,denza. Puntando questa volta, con una sipregiUJdi,ca,tezza tipica di Stalin, sui sentimenti di solidarietà che uniscono gli ebrei tra di loro (nel ricordo delle numerose persecuzio,ni e come legittimo, mezzo di difesa) - sentimenti negati 54 Bibliotecaginobianco
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