Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Giornale a più voci da quello bo1 lscevico) fu rico,nosciuto il principio delle autonomie nazionali nell'ambito federativo. La guerra ci,vile in Russia vide gli ebrei soffrire in1 dicibili pene soitto le sco1 rrerie dei « bianchi » controrivoluzionari. '''era bisogno di meno di questo per farli correre i,n n1assa sotto le bandiere rosse della rivo,luzione. Il fatto poi che i quadri russi della burocrazia e dell'ap 1 parato industriale sabotassero la Rivoluzio·ne di Ottobre, fece sì che gli ebrei, tradizionalmente alfabeti e per motivi obbiettivi assai vicini agli ideali rivoluzionari, entrassero in gran ·numero ad occupare i po1sti che la borghesia anticomunista aveva disertato. Se però l'intellighenzia ebraica divenne la punta di lancia della rivoluzio·ne bolscevjca, le grandi masse eb,raiche ebbero molto a soffrire, certo non per volontà deliberata, a causa della Rivoluzione stesisa. Gli ebrei erano infatti co,ncentrati in gran numero 1 in centri chiamati shtetl, che co1 stituivano un po' delle piccole patrie ebraiche, con le loro scuole, le loro tradizioni (co1mpresa però quella di suibire, nei tempi appena trascorsi', i teriribili « passaggi » dei cosacchi o i pogrom anche locali) e la loro vita econo,mica. Questa s'incentrava sorprattutto su una funzione mediatrice tra la campagna e la città: è o,vvio che il « comunismo di guerra» doveva far saltare b•ruscamente questo anello anacronist~co in una società marxista, anello che pure era il solo capace di garantire il sostentamento 1 di una gran massa di perso 1 ne. Ancora una vo1 lta però, qua,n,do oessò il « comunismo di guerra», al tempo della NEP (nuova politica economica) inaugurata da Lenin, sia pure in via provvisoria, per frenare i -danni economici prodot·ti dalla p•rima ventata rivoluzionaria che aveva fatto saltare tutte le strutture, gli ebrei seppero inserirsi nel nuovo meccanismo occupandone po1 sizioni di rilievo. Concorse a questo u...T1antica tradizionale abilità commerciale ebraica, acquisita nel corso dei secoli in condizio1ni di « necesisità » storica. Questo loro in·serimento contrib,uì al salvataggio della disastrosa economia sovietica di quel tempo•. Jn questi eroici anni venti gli ebrei, incoraggiati dalle auto,rità sovietiche che ne avevano spezzati i ceppi, conobbero una sp·elndida stagio 1 n1e culturale. La loro vita ed il loro destino sembravano di n11ovo, dopo tanti seco,li, saldamente nelle loro mani, in una società che li riconosceva pari tra i pari. Liberi, essi s'i1 nsediarono da pionieri nella Russia Bianca, in U1 craina, in Crimea; rico,nob,bero la terra, tomarorio all'agricoltura. Risrposero pure con entusiasmo alla richiesta del go1 verno e del partito di andare a occupare !le lo1 ntane disabitate e disag,evoli « terre dell'est» in una corsa generosa eh~ per qualche verso poteva ri,cordare .Ja corsa america11a al « far West ». Verso la fine degli anni venti si ebbe un primo rigurgito antisemita a livello popolare. Diverse ne furono le ragioni. Come si è visto, gli eb1rei, lungamente 01 pp-~essi sotto i vari governi zaristi: avevano avuto una parte di primo piano nei movimenti socialisti e rivoluzionari. I quadri bolscevichi erano ricchi di nomi ebr~ici. Erano eb·rei i p1 rincipali collaboratori di, Lenin. Anche i quadri economici della NEP erano in buona parte ebrei. Quest~ presenza ebraica disturbò una p-opol'azione antisemita· da secoli, che vederva ora 53 Bibiiotecaginobianco

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