Giornale a più voci spesso accusata dall'opinione p,ubb1ica europea di perseguitare gli ebrei e sollecitata quindi a riso,lverè in modo equo i,l pro·blema stesso. Ma questo problema doveva aggravarsi nel tempo, per diversi motivi. Il primo motivo fu l'alto numero degli ebrei presenti entro le frontiere russe. Nel 1815 essi erano già più di un milione. Nel 1897 avevano· raggiunto la cifra di 5 milioni, per ridursi (a causa delle decurtazioni territo 1 riaùi subite dalla Russia) a 2 milioni e mezzo dopo la Rivoluzione d'Ottob,re e per risalire di nuovo a 5 n1ilioni dopo le annessioni sovietiche del 1939/40. Rispetto alla popolazione, gli ebrei giunsero a 1.1arp,presentare il 4o/o n,ell'imp 1 ero russo e il 3% nell'URSS. Considerando invece i soli territori dove effettivamen.te vivevano, la presenza ebraica sale al 12%, cifra che va ancora aumentata se si prendo 1 no in considerazione i gro•s.si centri urbani. Complementare a questo motivo è l'alto incremento demografico degli ebrei russi (più del dop•pio della media nazio,nale) che annullò così gli effetti dell'emigrazione. Un altro motivo di aggravamento del problema ebraico in Russia fu costituito dalla forza dei legami famigliari e sociali degli ebrei e dalla loro attività politica. I primi consentirono, di mantenere salde le t,radizioni dell'ebraismo e co1 nseguentemente le differenze socio-culturali co1 n il resto della popolazione; la seconda li mise in una luoe ,d•i sospetto agli occhi del go.- verno zari'Sta. L'attività politica degli ebrei russi, strettan1e11te legata al loro mondo oulturale, fu infatti 1nolto vivace. Tutti i grandi movimenti del pensiero ebraico moderno sono nati in Russia: il l1assi,disimo, i,l sionismo, il socialismo ebraico. La per;ce11tuale di ebrei che fecero parte delle grandi coTrenti liberali, socialiste e rivoluzionarie russe nel mezzo secolo a cavallo tra 1'800 ed il '900 è altissima: solo tra il 1884 ed il 1890, gli eb,rei arrestati per motivi politici rappresentarono il 15% del totale. Fermo restando il radicato antisemitismo popolare russo, polacco ed ucrai,no, l'atteggiamento dei vari governi - russi prima e sovietici poi - fu decisivo per la sorte degli ebrei. Questo 1 atteggiamento oscillò sempre tra una specie di p·ragmatica neutralità ed una aperta ostilità, a seconda del prevalere di una politica estera rivolta verso l'occidente o di una poUtica in.terna più sensibile agli umori ed alle pressioni dell'opinione pubblica. In termini pratici, il polo positivo di questo atteggiamento fu rappresentato dail tentativo di integrare gli ebrei nel corpo sociale con qualche concessione o con l'abolizio1ne di qualche n1isura restrittiva. Il polo negativo fu il pogrom, cioè la persecuzione aperta. Un pallido esperimento integrazionista fu tentato da Alessandro I e da Nicola I; ed eb,be tutto sommato come effetto pratico quello di minare la cultura, le tradizioni e le organizzazioni ebraiche in cambio di una parziale apertura delle scuole ntsse agli ebrei. Anche i ranghi dell'esercito furono aperti agli eb~ei co,n l'intenzione, nemmeno mascherata, di convertire i giovani ebrei nel co1 rso deill'ahlora lunghissimo ·servizio militare, per fame poi i leaders della co1 munita ebraica. · Dopo la mo1 rte di Nicola questa strada fu abbandonata. Alessandro II, che salì al trono nei 1855, fu più sen·sibile a certo « vento 51 Bibliotecaginobianco
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