.. GIORNALE A PIU' VOCI Il compromesso del petrolio La cosid,detta guerra del petrolio si è conclt1sa con un armistizio sul fronte medio--orientale mentre gli scontri continuano su quello mediterraneo. Le ultime trattative co,ndotte a 1'eheran nel mese scorso si so1 no co1 ncluse con un accordo firmato il 14 febbraio da Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Iran, Iraq e Abu Dhabi da una parte, dalle rnaggiori co,mpagnie petrolifere mondiaJi dall'altra. Il co,mp,romesso è stato raggiL1nto SLlun aumento di 35 centesimi di dollaro per barile. Questa la notizia. Prima di fare le do,vute considerazioni sul fatto e sulle ques 1 tion.i che l'accoTdo lascia in sospeso, sarà bene fare u·n po' di storia e di geografia dei fatti che sono alla b1 ase degli incontri di Teheran. La p,roduzione mo1 n1diale di greggio ha raggiunto, nel 1969, 2.159 milio•ni di tonnellate. Le zo,ne geo,grafiche maggio·rmente ~,nteressate alla p·roduzione so1 no il No1rd America (USA 625,5 1nilioni _di tonnellate), i Caraibi (Venezuela 193 n1iliorni di ton,nellate ), l'URSS ( 62,6), l'Africa occidentale (N,igeria 53), il Nord Africa (Libia 159, Algeria 46,4) e il Medio Oriente (614), i cui maggiori pro,duttori sono l'Iran, l'Arabia Saudita e il Kuwait, e di cui aip1 p·unto, fanno parte tutti i paesi firmatari dell'accoirdo in questione. Per quanto riguarda la domanda di greggio, essa ha raggiunto il livello di 2.117 milioni di tonnellate facendo registrare un notevole aumento, 1'8,5%, contro l'aumento del 7,5% verificato~;i nel periodo 1960-68. In partico·lare l'Europa occidentale, con una domanda di 562 milioni di tonnellate ( + 13,3%) è divenuta « la maggiore area per la lavorazione del greggio nell'ambito dell'industria mondiale». In ItaLia la do,manda di greggio, del mercato petrolifero « intesa co,me il fabbisogno p·er le lavorazioni del,le raffinerie a ciclo completo», nel 1969 ha raggiunto i 103,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 10,1 % ris,petto al 1968. La co1 pertura di questo fab,biso1gr10,co,nsiderando una pro,duzio·ne nazio,nale inferiore ai due 111,ilionidi tonnellate, è avvenuta, naturalmente, mediante in1po1 rtazioni. Importazioni che negli ultimi anni, dopo la chiusura del Canaile di SL1ez, hanno subìto rilevanti modifiche circa l'area. di provenienza. In realtà questo 1 feno,meno, caratterizzato dalla progressiva diminuzione della quo1 ta di ap1 projvvigio1 namento dai p·aesi del Golfo Persico, già si stava verificando prima degli eventi bellici del 1967 fra arabi e israeliani: la chiusa del Canale ha avuto la funzione di accelerarne l'iter. I prelievi si sono, quin.di, indinizzati verso aree di più vicina localizzazio,ne geografica, e, cioè, verso le aree cosiddette « n,t10 1 ve » dell'Africa settentrionale (la Libi,a essenzialmente) e veriso i paesi del Mediterraneo orientale. In particolare, mentre nel 1960 la quo,ta di importazione dal Golfo Persico raggiungeva il 63,7% del totale, oggi essa è scesa ail 34,2%; la quota della Libia è salita al 25,6; 46 Bibi1otecaginobianco
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