Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Una legge da rivedere sovente derogato, offrendo anche il pretesto per la compiaciuta affermazione che esso « non ha funzionato ». Ma il disegno di legge, proponendo di sbarazzarsi nella sostanza di tale sistema 17 , non vi sostituisce alcun criterio o assieme di criteri che abbiano qualche senso; quali potrebbero essere - dal punto di vista della politica del territorio - il criterio della agglomerazione territoriale e quello della promozione di « sistemi urbani integrati » ( che poi sembra essere l'indirizzo fonda1nentale del Progetto 80). Ora, ci pare che sulla riacutizzata polemica tra concentrazione e diffusione degli interventi atti a favorire lo sviluppo (e quindi anche tra concentrazione e diffusione degli incentivi) si debba prendere ragionatamente parte per la prima alternativa: e ciò sia sulla base delle motivazioni « tradizionali » addotte a giustificazione di tale scelta, sia in relazione ai nuovi termini assunti in questi ultimi anni dal problema dello sviluppo jndustriale del Mezzogiorno e dalle correlate esigenze di politica del territorio. Finora l'intervento straordinario ha frantumato la propria azione su un territorio troppo vasto, quasi cioè su ogni angolo del territorio meridionale, senza selezionare abbastanza le zone di sviluppo - già in atto (e quindi da sostenere), o potenziale (e quindi da promuovere) - dalle zone nelle quali gli interventi non potevano tradursi che in u11'attività di tipo assistenziale, la quale - se pure giustificabile da un punto di vista sociale - ha ben poco a che fare con il perseguimento di una politica di sviluppo economico, che dovrebbe essere la funzione fondamentale dell'intervento straordinario. Uno degli aspetti più evidenti di questo fenomeno è costituito dal fatto che l'organo operativo dell'intervento straordinario non è stato impegnato in un'azione di sviluppo e di promozione industriale sufficientemente vasta ed incisiva. Da un lato, infatti, gli incentivi si sono dimostrati scarsamente efficaci ai fini della costituzione di un solido tessuto industriale di medie dimensioni nel Sud. Dall'altro, l'i11tervento della « Cassa » nell'attrezzatura qei territori destinati ad accogliere le nuove industrie meridionali è stato al contempo dispersivo e di dimensioni incredibilmente esi17 È pur vero, come abbiamo precedentemente ricordato, che si prevede l'emanazione di un successivo provvedime_nto di graduazione. Esso tuttavia avrebbe una portata n1olto limitata (i:q. quanto si rivolgerebbe alle sole iniziative di medie dimensioni) e, per quanto si può evincere dal contesto del documento, terrebbe co~to in maniera rovesciata dell'elemento localizzativo (favorendo cioè non più la concentrazione, ma la diffusione). 19 Bibiiotecaginobianco

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