Una legge da rivedere - « i criteri per la indicazione delle zone di particolare depressione » nelle quali agevolare al massimo il finanziamento delle iniziative di piccole dimensioni; - « le direttive per la graduazione dei finanziamenti agevolati e dei contributi » per le iniziative di medie dimensioni; - « l'ammontare del finanziamento agevolato e dei contributi » per le iniziative di grandi dimensioni. A ·parte il commento già dedicato ai singoli punti, sembrerebbe che il disegno di legge affidi al CIPE quasi tutto. Manca tuttavia, . a ben vedere, quell'attribuzione fondamentale che può giustificare e dare un senso ad attribuzioni del tipo di quelle elencate: l'attribuzione, cioè, relativa alla formulazione delle direttive generali in materia di politica industriale nel l\tlezzogiorno. Di ciò il documento non parla. E se pure si volesse sostenere che i criteri di i11tervento industriale nel Sud saranno forniti dal Programma economico nazionale, a ciò si dovrebbe obiettare, da un lato, che in caso di ritardo nell'elaborazione ed approvazione del Programma mancherebbe l'organo capace di fornire tali criteri; e, dall'altro lato, che non bastano i criteri più o meno generali di intervento che potranno essere for11iti dal Programma, poiché l'evolversi delle situazioni economiche può sempre richiedere aggiustamenti più o m·eno sensibili negli obiettivi intermedi, implicitamente o esplicitamente assunti, e quindi nel numero e nella intensità degli strumenti di intervento da utilizzare. E, d'altra parte, una conferma a tali osservazioni ci pare venga fornita dallo stesso disegno di legge allorché prevede che « con delibera del CIPE potrà essere sospesa la concessione di agevolazioni a settori ritenuti saturi ». Il riconoscimento di un tale potere, per così dire « negativo », è infatti la migliore prova che dal documento non emerge quella funzione - essenzialmente « positiva » - di guida, di stimolo e di controllo che sola concreterebbe u11a posizione centrale del CIPE anche in materia di sviluppo deJ Mezzogiorno. In realtà dunque, nell'incertezza sull'abolizio11.e della figura del Ministro per gli interventi straordinari, si è cercato di trovare formule di compromesso nella ripartizione delle competenze tra CIPE, Ministro, altri dicasteri, Cassa: con la conseguenza che non emerge con chiarezza né la funzione centrale del CIPE né, come si dirà meglio altra volta, la figura della « Cassa » come « Agenzia ». . · Ma anche ad altre critiche presta il fianco il ruolo affidato al CIPE dalla formulazione del disegno di legge. Vi si legge infatti 15 - Bibiiotecaginobianeo
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