Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Una legge da rivedere spettarla concepita al solo scopo di creare confusione, di rendere cioè più difficile l'individuazione delle responsabilità politiche e di rendere quindi in particolare più facile lo sganciamento della politica del fina11ziamento industriale nel Mezzogiorno dalla politica economica in generale, e di piano in particolare. Il documento infatti prevede che alla graduazione degli incentivi per le iniziative di medie dimensioni provveda non il CIPE, ma il. Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, il quale però non porterebbe la piena responsabiljtà politica del provvedimento. Quest'ultimo infatti verrebbe emanato: - « sulla base del criterio fondamentale dell'alta intensità di . occupazione »; - « secondo le direttive del CIPE »; - « in conformità agli indirizzi del Programma economico nazionale »; - « di concerto » con altri quattro Ministri, peraltro già membri del CIPE 7 • È evidente la confusione e sovrapposizione degli interventi e delle responsabilità, frutto intuibile dello scontro svoltosi in sede di discussione interministeriale del provvedimento. Sembrerebbe tuttavia che il bandolo della matassa possa essere tenuto dal CIPE il quale, oltre ad avere le massime responsabilità in materia di elaborazione del piano e di coordinamento dell'uso dei vari strumenti ai fini della sua attuazione, avrebbe la competenza specifica della emanazione delle « direttive » per la graduazione degli incentivi. Anche qui però il disegno di legge no11 manca di sorprendere. In esso infatti si legge: « A tal fine 8 il CIPE provvederà: a) a determinare i rapporti fra capitale investito e addetti nei vari settori in modo che il parametro occupazione incida normalmente in misura non inferiore al 50 per cento dell'ammontare delle agevolazioni; a) a indicare le direttrici territoriali prioritarie ai fini della n1assima diffusione e qualificazione dello sviluppo economico . e sociale » 9 • Anche a non volersi intrattenere sul comma a), se non altro 7 Si tratta dei Ministri per il Bilancio e la programmazione economica; per il Tesoro, per l'Industria e l'artigianato, per il Lavoro e la previdenza sociale. 8 Al fine cioè della e1nànazione delle « direttive ». 9 Il disegno di le~ge non dice come, sia pure in via transitoria, le Regioni interverranno nelJa identificazione di tali direttrici. 1 1 Bibiiotecaginobianco

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