Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

, La disincentivazione L'ing. Lt1raghi afferma che, « a parte altre gro1sse differenze, si sa che in Italia siamo ben lontani dai concentramenti delle due sL1ddette ... metropoli » (Londra e Parigi). Certo io non affermo che a Milano ed a Torino la congestione sia diventata grave quanto quella che i francesi devo,no curare a Parigi e gli inglesi a Londra : ma si può ben dire che è diventata più grave di quanto non lo fosse dieci anni 01 r sono e che fra dieci anni potrebbe diventare assai più grave di quanto 110n lo sia oggi. P_er quanto riguarda Londra e Parigi, rispetto a Milano e Torino, e per qua,nto riguarda i risu'ltati ,della politica dei disincentivi a Lo1 ndra ed a Parigi, mi sia comunque co,nsentito ·di rinviare l'ingegner Luraghi all'articolo cl1e ho pubblicato in ottobre su « Nord e Sud ». Ci so1 no infine altri due argomenti per i quali devo un-a rispo,sta aLl'ing. Luraghi. Il primo,: io avevo detto a Torre Annunziata che, fra le più giuste motivazioni delle agitazioni sindacali, ci sor10 quelle che derivano dalla conseguenza della co11gestione (penso al costo della casa). L'ing. Luraghi mi fa notare che « esse no1 n sono meno gravi nel Su·d di quanto non lo, sia110 nel Nord». Naturalmente: e fra le più giuste motivazioni che sono all'origine delle agitazioni sindaca 1 li riel Sud·, ci sono quelle che derivano dalle co,nseguenze del sottosviluppo (penso alle agitazioni che co1 ntro l'Alfa Sud so,no state promosse anche da sindaci per condizionare la politica delle assunzioni). Se quindi si mettono in relazione le une con le altre, ne risulta più che mai la duplice esigenza di contrastare le tendenze all'ulteriore congestione del Nord e di forzare i tempi della politica di svilup,po del Sud. E su quest•a ovvia considerazione si innesta quella che si riferisce al secondo degli argomenti per i quali devo una risposta all'ing. Luraghi, il quale si duole che io abbia imp•utato all'Alfa Romeo un ritardo, nella sua azione meridionalistica. In effetti, io avevo, detto che la stessa Alfa Romeo, invece di ingrandirsi ad' Arese, avrebbe po,t11to scendere in Campania parecchi anni prima di quel 1967 nel corso del quale fu deciso: di creare l'Alfa S,ud; e avrebbe potuto riorganizzarsi tutta o quasi tutta nel Sud, anche con le sue sedi decisio,nali. Con questo non ho voluto tanto imputare all'Alfa Romeo un ritardo, nella sua azione meridionalistica, quanto imputare alla politica meridionalistica degli anni '50, specialmente per quanto riguarda la lo·calizzazio,ne degli investi1menti di aziende a partecipazione statale, una disattenzione per occasioni che fin da allora potevano essere vagliate quanto meno con lo stesso impegno che oggi l'IRI non può e non vuole eludere quando si tratta di scegliere le localizzazioni •più convenienti degli investimenti industriali: più conveniènti dal punto di vista della congestione al No·rd, da no11 aggravare, e dal punto di vista della indu!strializzazione del Sud, 127 .-Bibliotecaginobianco

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