Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

Enrico Vitiello Le forze armate nel mondo L'Istituto di Studi Strategici, fondato a Londra nel 1958 da Alastair Buchan, è uno dei pochi organismi al mondo specializzati in questioni militari. Insieme alla collana edita da Chatto e Windus, l'Istituto cura direttamente una serie di p,ubblicazioni periodiche: « Survival », rivista mensile che riproduce i contributi più significativi allo studio della moderna strategia e della politica di disarmo, e gli « Adelphi Papers », degli studi monografici senza periodicità fissa (ne appaiono in media 10 all'anno). L'Istituto inoltre pubblica annualmente « Strategie Survey », una rassegna dei più recenti svilu1 p1 pi della strategia militare, e « The Military Balance », uno studio comparato sulle forze armate nel mondo. In una recente edizione ( « The Military Balance » 1969-70, Londra, The Institute for Strategie Stud,ies, 1969), gli esperti inglesi esaminano con la consueta accuratezza la politica militare dei paesi più importanti nei suoi molteplici aspetti (consistenza degli effettivi militari, stato degli armamenti, spese militari ecc.) fomen.do una massa di notizie davvero notevo 1 le se si tien conto delle modeste dimensioni dell'opera. Gli argomenti trattati sono diversi. Per quanto riguarda il settore delle armi nucleari strategiche, il rapporto sottolinea il fatto, che sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica continuano a sviluppare la pro,duzione nonostante abbiano manifestato la volontà di raggiungere un accordo sulla limitazione delle armi strategiche. Qual'è attualmente il rapporto di forze tra le due « superpotenze » in tale settore? Il problema viene esaminato nei suoi due aspetti principali, quello dei « vettori » e quello delle « ogive ». Riguardo al primo, gli esperti osservano che i sovietici, avendo moltiplicato gli sforzi nel co1 rso degli ultimi anni, dispongono attualmente di un numero di missili balistici intercontinentali pressoché uguale a quello degli americani. Ma questa situazione di equilibrio non è assoluta. Infatti, mentre gli USA conservano intatta la loro superiorità per quanto concerne il numero dei sommergibili lanciamissili e dei bombardieri pesanti, l'URSS possiede un numero pii1 elevato di mezzi offensivi di media portata. In conclusione, dunque, nonostante i progressi effettuati da parte sovietica, la bilancia del numero globale dei vettori pende decisamente a favore degli americani. Lo stesso può dirsi anche per le ogive. I sovietici cercano di colmare il ritardo che li divide dagli americani, i quali, d'altronde, continuano a progredire rapidamente, tanto che verranno montate tra breve sui missili « Poseidon » e « Minuteman » ogive a testate multip,Ie ed indipendenti. Oltre che qualitativa, la superiorità degli USA è anche quantitativa, benché questo no1 n appaia dal rap 1 porto, che si limita ad indicare il numero delle ogive (7000) che gli americani hanno messo a disposizio 1 ne della NATO, ma che restano sotto il loro controllo. Un accenno vien fatto anche alle altre potenze nucleari, in particolare alla Cina, di cui si rileva l'incapacità di sostenere una guerra nucleare per la mancanza di vettori e la scarsità di materiale fissile. Esaurito il settore degli armamenti nucleari, « The Military Balance » 112 Bibiiotecaginobianco

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