Nord e Sud - anno XVIII - n. 135 - marzo 1971

.. Antonino de Arcangelis tra-Nord il contributo di tale periodo, pur es~endo, 'il più elevato, risulta comunque inferiore al corrispondente contributo di natalità (co,n una debole eccezione •per la \laLle d'Aosta e per l'Umbria), nel Mezzogiorno l'indice di mortalità nel primo mese di vita - che ·p·ure, come si è detto, è meno elevato di quelli relativi ai mesi successivi - supera costantemente il corrispondente indice •di natalità. Ciò significa che se il primo mese no,n rap·presenta, nel !vlezzo·giorno, il punto più critico· del primo anno di vita, esso è pur sempre un perio,do in cui la possibilità di mo,rire, per un bambino d·el Sud, è superiore alla possibilità che egli ha avuto di venire al mondo vivo. E veniamo· alle cause di morte. I dati consento,no di rilevare, nel Centro-Nord, una elevata mortalità per malfor1nazio,ni congenite; mortalità che molto, spesso raggiunge livelli superiori a quelli di natalità. Ciò accade per il Piemonte, la Lo,mbardia, il Trentino, il V•eneto,, la Toscana, l'Umbria, il Lazio, l'Abruzzo (vedi tabella: ·C). E non è un caso che le massime punte della mortalità i,nfantile nel primo anno di vita si riscontrano, in queste regioni, nel corso, del primo mese: le gravi malformazioni non consento,no, di solito,. la sopravvivenza oiltre il primo mese. Si deve ritenere che, in queste regioni, giochino talu11i fattori omo,genei o diversificati, che potreb,bero essere di ordine ecologico o di ordine lavorativo,, ovvero legati ad una tendenza anomala verso il consumo di alcoolici o ·di anticoncezio,nali; comunque ciò si risolve a danno· della do·nna gestante che viene, in tal_i regioni, a ritrovarsi in co,ndizioni di svantaggio, rispetto alle gestanti meridionali. Anche per altri capitoli di morte - come ad esempio, quello relativo alle malattie della prima infanzia o quello dovuto a cause in1,precisate - si registrano, nel Centro1..Nord, livelli superiori a quelli di natalità: si tratta peraltro di dati irregolari o casuali, la cui importanza si attenua se si tiene conto del fatto, che il divario· fra le percentuali di mortalità e quelle di natalità è ben poco, vistoso. Le regioni meridionali risultano invece in una situazione più favorevole per quanto, riguarda la mortalità do:vuta a maifor1nazio,ni co.ngenite. Viceversa, il Mezzogiorno· fornisce un elevatissimo contributo alla mortalità nazionale per malattie dell'apparato respiratorio e dell'apparato digerente. Basta rico,rdare che la Campania, la Puglia e la Sicilia contribuiscono per il 59,8% alla mortalità nazionale per malattie respiratorie, e per il 55,8% a quella per malattie dell'apparato digerente (i dati son·o semp,re quelli del 1967). Ora, il fatto che tre sole regioni - la cui natalità complessiva rappresenta me110 di un terzo (31,1 nel 1967) di quella r1azionale - partecipino invece per oltre il 50% alla mortalità n,azionale nel primo anno 90 Bibi·otecaginobia.nco

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