I trasporti nelle Regioni politici e tecnici; avere controlli limitati ed affidati ad organismi pubblici competenti; avere libri e bilanci soggetti a verifica da parte di Sindaci nominati dall'Ente pubblico; controllo sull'impiego delle entrate; informazioni periodiche alla Regione. In definitiva deve essere un organismo pubblico gestito e diretto con moderne tecniche ed accorgimenti, che abbia come eleme11ti caratterizzanti la flessibilità, il pragmatismo, la responsabilizzazione. Sorge a questo punto il problema della delimitazione territoriale i11 in cui i nuovi Enti devono operare. E qui la suddivisione può essere fatta in base alla funzione: esse saranno diverse a seconda che si tratti di trasporti regionali o locali. L'Ente a livello regionale dovrebbe assumere la gestione dei trasporti su gomma e su ferro, con linee esistenti o da costruire, di interesse regionale. Se è programmata una metropolitana regionale, nulla osta che essa si basi su linee secondarie delle F .S. ammodernate, per le quali il passaggio ad altra a1nministrazione e quindi alla Regio1 ne, è previsto dalla legge. Ma l'Ente deve anche occuparsi di tutti gli i,mpianti di trasbordo, parcheggi, collegamenti fra il servizio su gomma e su ferro, elabora11do i piani finanziari e con l'o·bbligo di presentare anno per anno alla Regione un preventivo di gestione nei cui limiti occorre, co,me per le società per azioni, restare. In quanto ai trasporti locali, tradizionali ed evidenti sono i rapporti che legano l'organizzazione del sistema del traffico e la gestione dei trasporti pu1 bblici, in particolare nell'area urbana, alle amministrazioni locali, in specie comunali. Altrettanto evidente, però, è il processo evolutivo del sistema di comunicazioni urbane tendente ad attribuire un peso sempre maggiore al trasporto di massa, richiedente forme nuo,ve e più adeguate cli amministrazione del trasporto e del traffico, anche perché la scala di operazione degli Enti locali preposti a questo settore non coincide piì1 con le suddivisioni territoriali ed i ·poteri delle amministrazioni comunali esistenti. Occorre quindi che la Regione, attraverso lo strumento urbanistico· di cui è in possesso, definisca le aree metropolitane del suo territorio ed individui così i bacini di traffico entro i quali operare. Ciò fatto, sullo scheletro delle Municipalizzate, do1 ve esisto,no, oppt1re ex novo, nasceranno, gli Enti di trasporto locali a livello, di conurbazione, ai quali sia assic~1rato in quell'ambito il monopolio del traffico collettivo e a cui siano devo,1-uti ·gli stessi compiti che hanno gli Enti regionali nell'ambito loro proprio. 93 Bibiiotecaginobianco
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