Nord e Sud - anno XVIII - n. 134 - febbraio 1971

... Arturo Polese vazione è demandata alla Regione, mentre :lascia· al Ministero dei Trasporti, e quindi allo Stato, soltanto la potestà tecnica dell'esa1ne e dell'approvazione dei progetti: norma, questa ultima, che del resto potrebbe essere facilmente su·perata ove il l\Ainistero, dei Trasporti delegasse ai propri Ispettorati Compartimentali da distaccare presso le Regioni, come in realtà già è, l'approvazio·ne di quei progetti nel quadro di una legislazione, questa volta statale, che ne fissi i requisiti tecnici e le norme di sicurezza; e) la Costituzione è ormai veccl1ia di circa un quarto· di secolo e certo la sua attuazione non è concepibile secondo l'interpretazione letterale di dizioni ormai superate nella pratica: è difficile in effetti pensare oggi a tranvie di interesse regionale, che non esistono, più, e non tener conto di mezzi che nel volgere di decenni hanno• sostituito le tranvie, co·me ad esempio le linee celeri o le metropolitane; d) se l'ordinamento regionale ubbidisse al dettato costituzionale di favorire il decentramento amministrativo, lo scopo sarebbe frustrato se ci si attenesse alla lettera del comma b) dell'art. 117. Sembra perciò logica, in definitiva, l'opinione secondo• cui attiene alla potestà della Regione qualsiasi tipo, di trasporto collettivo di persone che si svolga esclusivamente nel suo ambito. E da questa dizio,ne si è esclusa volontariamente la specificazione « terrestre », in quanto non si comprende perché sia demandata alla Regione la competenza in materia di trasporti lacuali e no,n quella sui traspo,rti p-asseggeri marittimi ed aerei locali. No·n vi è motivo perché la navigazione nel golfo napoletano, ad esempio, no-n debba essere trattata alla stregua della navigazio1ne nel Lago di Co,mo, o debbano essere escluse dalla potestà regionale le linee di elicottero che rappresentano pur sempre un trasporto1 locale, anche se un criterio strettamente esegetico, porterebbe alla loro esclusione. Ma nel caso che si accettasse, come sembra logico, questa estensio-ne, sorge il problema delle infrastrutture: infatti se nei trasporti terrestri per ferrovie è indubbiamente di spettanza -della Regione, p·erché altrimenti non è stat11ito, anche l'eventuale costruzio-ne e manutenzione della sede; se all'art. 118 si parla esplicitamente della viabilità in senso lato, e quindi di costn1zione e manutenzione di strade evidentemente non statali e quindi non di competenza dell'ANAS, sembra strano che dalla materia interessante la Regione siano esclusi i porti e porticciuoli mino·ri di tipo peschereccio o simili, che hanno esclusiva•mente carattere locale: perché mai in essi approda o potrà approdare qualsiasi trasporto di tipo interregionale. Quasi che non fosse in quest'ambito, come del resto prescrive la vecchia ma vigente legge sull'ordina1nento dei porti, ope88 Bibliotecaginobiaco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==