La distribuzione in Italia poi, in modo determinante, a far considerare l'attività distributiva non come una vera e propria attività imprenditoriale, caratterizzata cioè da rigorose correlazioni tra costi e profitti, bensì come un ' modo di vita', o, per dirla in termini più popolari, 11na maniera di sbarcare il lunario, senza quell'impegno personale e di mezzi finanziari che un'impresa di tal genere, in una economia moderna richiederebbe » 11 • Ed in ciò l'istituto della ljcenza 12 ha avuto un ruolo determinante, dando luogo alla convinzione che le difficoltà necessarie per ottenerla sono garanzia per poter poi operare in modo redditizio. Da ciò un duplice effetto negativo: incoraggiare sempre nuovi elementi ad entrare nel settore e favo,rire il tristemente noto fenomeno del « mercato delle licenze » ed il clientelismo• 13 • Inoltre il fatto che il settore commerciale al dettaglio « abbia finito col funzionare sostanzialmente come valvola di scarico per la disoccupazione e la sottoccupazione ha portato ad avallare in sede politica l'idea di un ceto commerciale che, in quanto costituito da unità familiari, meriti di essere tutelato e difeso » 14 • Anche questa volta l'istituto della licenza ha giocato un ruolo essenziale e la protezione del picco 1 lo dettaglio si è ottenuta nel modo 1 più facile, anche se più dannoso: impedendo quanto più possibile lo s,riluppo del grande dettaglio. Contro le molte migliaia di licenze rilasciate ai dettaglianti tradizionali, quelle concesse agli esercizi del grande dettaglio sono nell'ordine di qualche decina all'anno; ed il settore, in mancanza di una sa11a regolamentazione giuridica, non ha pot11to trovare neanche nelle leggi economiche della concorrenza un freno al dilagare dei punti di vendita inefficienti. La no·rmativa vigente per il rilascio delle licenze agli esercizi del grande dettaglio 15 , anche se antiquata, avrebbe potuto risultare meno dannosa se gli orgar1i preposti alla sua applicazione avessero tenuto sempre presenti i principi costituzionali e le sentenze del Consiglio di Stato. Tale altissimo organo ha infatti pii1 volte ribadito che la licenza è una autorizzazione ad esercitare un diritto ed il suo rilascio deve perall'l,5% circa dei totali Comuni italiani) si concentrava il 38,2% della popolazione residente (20,8 su 54,5 n1ilioni). 11 S. RAVALLI, La distribuzione al dettaglio, « Mondo Economico», 23 dicembre 1967. . 12 L'accesso al commercio tradizionale è regolato dal R.D.L. 16 dicembre 1926, 11. 2174. 13 Il prof. Vaccà, in un recente convegno, ha rilevato che l'Istituto da lui diretto ha svolto una singolare ricerca in cinque comuni con nun1ero di abitanti superiore a diecimila ed in dieci comuni con numero di abitanti superiore a cinquemila: quale che fosse il colore politico di tali co1nuni, si concesse, in periodo preelettorale, il cento per cento delle licenze chieste. 14 S R . . AVALLI, art. Clt. 15 Trattasi del R.D.L. 21 luglio 1938, n. 1468. 71 Bibiiotecaginobianco
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