Nord e Sud - anno XVIII - n. 134 - febbraio 1971

Albert Meister o giustapposti. In un paese co1 n1e la Francia si: può perfino dire che nelle i-stituz:ioni del mondo rurale è questa finalità a predominare. Ma mentre nell'industria i tentativi di associazioni e di cooperative operaie furono rapidamente sp,azzati via o resi ma•rgin,ali dal dinamismo stesso del liberal~smo, dalle sue tendenze interne alla concentrazione e da una tecnologia che ricl1iedeva sempre più capitali, le organizzazioni rurali, al contrario, furono lasciate i,n pace fino a questi ultimissimi anni (d'altro lato, come vedremo, esise cominoiano appena oggi ad essere messe in causa). Di fatto semb 1 ra che le organizzazio 1 ni rurali abbiano svolto una triplice azione sociale: migliorando il livello di vita dei loro membri, hanno contribuito ad i1npedire un eccessivo eso,do dalle campagne, che avrebbe potuto oausare squilibri sociali nelle città; hanno consentito una certa assunzione del proprio ·d1 estino da p·arte del mondo rurale, offrendo prestigio, responsabilità e potere agli elementi più desiderosi di ascesa sociale; come gruppi di pressione, hanno, potuto riitardare gli svilupp-i d·ella concentrazione capitalistica nelle ca-mp·agne e come ero·gatrici delle sovvenzioni hanno evitato che ampi strati della po,polazio,ne cadessero al di so,tto del tradizionale, mediocre livello di vita dei contadini. Questa funzione di regolazione sociale assunta dalle organizzazioni del mondo rurale (e in particolare di raffotzan1ento dell'equilibrio sociale nei periodi agitati dell'indt1strializzazione) ci permette di comprendere che la capitalizzazion.e delle aziende (e anche delle organizzazioni cooperative) non ha ob,bedito a ragioni puramente economiche, ma è avvenuta in gran parte per conseguire un obiettivo sociale (l'acquisto di un trattore è destinato a ridurre la fatica dell'·uomo o a mantenere il suo prestigio locale; così molti investimenti sono stati effettuati per motivi non esclusivamente economici e sono stati perfino incorporati in una specie di ,difesa ,di un certo tipo di rapporti sociali e di organizzazione so,ciale). Solo di rado gli investimenti sono stati effettuati nel quadro di una politica o per scopi strettamente economici; del resto la stessa natura den1ocratica delle istituzioni agricole e il tipo di controllo sociale esercitato dai notabili si op.ponevano a comportamenti dettati dalla p~ra razion·alità economica. In questo quadro istituzionale va collocata l'analisi delle mentalità, che al ten1po stesso s0110 res.po11sabiili della formazione di questo quadro e sono da esso rafforzate~ Se, c·ome nei tentati 1 vi operai del secolo passato, la finalità inconfessata è quella di durare, la sovrastrutt11ra delle organizzazioni agricole ha tuttavia con•sentito una sufficiente facilità di sperimentazione, grazie ai crediti e alle sovvenzioni otte11uti attraverso il loro potere di pression.e e come ricompensa per la stabilità e il con.formisrr10 politico (quale che fosse il colore dei voti) del corpo elettorale che esse rappresentano. Di-- fatti qualsiasi innovazione esprime l'apertura del mondo rurale verso l'esterno, la curiosità tecnica e, spesso, perfino l'audacia nella sperimentazione. In com·p,lesso, nel caso ,del,la Francia, si può giungere ad affermare che i progressi compiuti sul piano delle tecniche di coltivazione stanno ad indicare l'evoluzione delle mentalità in senso moderno. Benché una simile af32 Bi bi otecaginobianco

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