La nuova legge per il Mezzogiorno CIPE che di volta in volta, nell'ambito della contrattazione programmata, fisserà, per ciascuna~ iniziativa, la misura delle agevolazio11i finanziarie da accordare. In sintesi, si può ritenere che la parte più deludente del disegno di legge che rifinanzia la « Cassa » per i] Mezzogiorno sia costituita dal nuovo sistema di incentivazione nei confronti àelle nt1ove iniziative industriali. È proprio in questa seconda parte, infatti, che la nuova leg.ge non sembra avere recepito il grosso ed il meglio del dibattito sulla nuova politica meridionalistica che si è venuto sviluppando in questi ultimi anni, sia nei periodici convegni di Bari, sia sulle riviste specializzate, con1e pure negli studi e nei documenti elaborati dagli uffici del Ministero del Bilancio ed in particolare modo dall'ISPE. Oppure, se ha recepito tali indicazioni, lo ha fatto solo i11 parte, come nel caso degli articoli relati\ 1i alla fiscalizzazione degli oneri sociali e alle misure dirette ad impedire l'ulteriore congestione industriale delle zone piu s,1iluppate del paese. Come è noto, si è sostenuto da più parti (soprattutto in occasione del dibattito parlamentare per la trasformazione in legge del primo decreto di rilancio dell'economia italiana) che una delle strade più rapide per lo sviluppo della piccola e media industria nel Mezzogiorno, fosse una consistente :fiscalizzazione degli oneri sociali, soprattutto ai fini di i11centivare le industrie ad alta intensità di lavoro più che quelle ad alta intensità di capitale; ci sembra pertanto modesto l'aumento di tale fiscalizzazione dal 10 al 15% per le industrie ubicate nel Mezzogiorno, specie tenendo conto del fatto che la progressiva abolizione delle zone salariali ha ormai eguagliato il costo del lavoro nelle diverse parti del paese. Per qt1anto riguarda, infine, i disincentivi nelle zone ad alta con;- centrazione industriale, si può affermare che è stato ottenuto soltanto in parte quanto fin dal 1963 la maggioranza dei meridionalisti (e in diverse occasio11i lo stesso_ Ministero del Bilancio e della programmazione economica) l1anno insistentemente richiesto. Le n1isure adottate sono già largame11te notè; ci sembra valga comt1nque la pe11a ricordarle. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della· legge il CIPE deve delimitare, 11ell'a1nbito delle regioni centro-settentrionali del paese, « zone omogenee di elevata cor1-centrazio11e industriale, nelle quali i nuovi impianti industriali di rilevanti dimensioni debbono essere oggetto di apposita autorizzazione da parte del CIPE medesimo ». ~er far questo, il ClPE dovrà attenersi a due criteri fondamentali: 1) saldo immigratorio nel quinquennio 19651969 superiore alla media dei territori del Centro-Nord diversi da 19 Bibiiotecaginobianco
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