La nuova legge per il Mezzogiorno plessi organici di infrastrutture e servizi di preminente interesse in• dustriale o relativi all'attrezzatura di aree metropolitane ». Ci sembra troppo presto e troppo poco per poter valutare esattamente quali saranno i nuovi compiti della « Cassa » e valutare, qt1indi, se la « Cassa » sarà i11grado di assolverli. Una anticipazione interessa11te è comunque co11tenuta nella relazione del Ministro del Bila11cio, prima ricordata, alla Commissione consultiva interregionale per la programmazio11e economica. « La realizzazione della rete di infrastrutture collettive e sociali » - ha dichiarato Giolitti - « strategiche per l'organizzazione di tutto il territorio meridionale, sarà oggetto di speciali progetti content1ti nel programma economico nazionale. Le caratteristiche unitarie di questi progetti speciali che rigt1ardano realtà interregionali e investono i problemi centrali del sottosviluppo meridionale, suggeriscono la necessità di ricorrere ad una ' Agenzia ' specializzata operante in tutto il Mezzogiorn.o ». In sostanza, quindi, si tratta della vecchia proposta, mai chiaramente definita e precisata, della « Cassa » per il Mezzogiorno come « Agenzia » per le infrastrutture nei territori meridionali. Non sembra comunque che la ristrutturazio11e del consiglio di an1ministrazione della « Cassa >> ( da tredici a sette membri), prevista dalla nt1ova legge per il Mezzogiorno, rappresenti un indizio di tale trasformazione. Ad ogni buon conto ci sembra positivo il fatto che con un tale articolo si tenga fermo il principio dell'unitarietà dell'intervento pl1bblico nel Mezzogiorno, evitando che esso si spezzetti in una frammentazione di progetti ed interventi a scala regionale. Ma se il diseg110 di legge è poco chiaro sulle nuove funzioni della« Cassa », è al contrario abbastanza preciso sulle funzioni che la « Cassa » perde e che verranno esplicate dalle Regioni a statuto ordinario. Abbiamo già accennato al fatto che le Regioni partecipano alla defi.11izione dei progetti speciali, in q11anto questi sono definiti dal Ministro per il Mezzogiorno « d'intesa » con le Regioni interessate. Abbiamo anche ricordato, però, che in caso di mancata in-- tesa le relative deliberazioni sono, per così dire, prese d'ufficio dal CIPE, i11tegrato dei presidenti delle Regioni interessate allo speci, fico progetto. Ci si è voluti cautelare, in altri termini - giustamente, anche se con una procedura troppo l11nga - 11eiconfronti di eventuali « risse » regionali (ad esempio in materia di utilizzazione delle acque o di viabilità interregionale) che l'adozione di u.n progetto di intervento potrebbe sèatenare tra due o più Regioni del Mezzogiorno. I11particolare, vengono sottratte all'organo di intervento straor15 Bibiiotecaginobianco
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