Nord e Sud - anno XVIII - n. 134 - febbraio 1971

La nuova legge per il Mezzogiorno i differenti i11teressi finisca con lo scontentare tutti i contendenti in gara, determini una complicata procedura tra i diversi 1nomenti di decisione della politica di piano nel Mezzogiorno e costituisca una tela di ragno in cui è difficile riuscire ad individuare le singole responsabilità di intervento nella politica di sviluppo delle regioni meridionali. Ma procediamo con ordine. Possiamo suddividere i dodici articoli qella nuova legge in due gruppi: norme che modificano il tradiziona\e quadro istituzionale dell'intervento pubblico nel Mezzogiorno, e norme che fissano le nuove linee della politica meridionalistica per il prossimo quinquennio relativamente agli incentivi per i diversi tipi di industrie e per le diverse zone del Mezzogiorno. 2. Iniziamo dalle prime. Il Ministro del Bilancio e della Programmazione, Antonio Giolitti, concludendo il 9 dicembre dello scorso anno la sua relazione alla Commissione consultiva interregionale per la programmazione economica (della quale fan110 parte i Presidenti delle Giunte di tutte le Regioni, a statuto ordinario e a statuto speciale), affermava che l'attribuzione di una « piena responsabilità alle Regioni meridionali nelle materie di loro competenza costituzionale » ... « non fa venir meno la necessità di un sostegno ' straordinario ' che garantisca una ripartizione delle risorse nazionali conforme all'obiettivo dell'unificazione eco11ornica del paese ». E che, pertanto, la nuova visione globale della programmazione (soppressione del Comitato dei Ministri con il passaggio dei relativi poteri al CIPE) « esalta il problema del Mezzogiorno elevandolo a problema centrale e a banco di prova della politica di riforme e programmazione: la straordinarietà e la aggiuntività di intervento specificamente diretto al Mezzogiorno sono così garantite nel modo più efficace ». Il problema dell'unificazione nel CIPE di tutti i poteri di decisione in 1nateria di programmazione era, in verità, una vecchia richiesta del partito socialista: richiesta più che legittima e quasi ovvia nel momento in cui, avviatasi la politica di piano, er.a naturale che l'organo preposto a tale politica assumesse diretta1nente anche la responsabilità del processo di industrializzazione del l'Aezzogiorno. Una lunga resistenza morbida e duttile (ma non per questo ·meno efficace) è stata condotta in questi ultimi cinque anni dal Ministro per il Mezzogiorno; ed il disegno di legge è, infatti, giunto al Consiglio dèi Ministri in forma alternativa: un'ipotesi A, che prevedeva la soppressione del solo Comitato dei Ministri per 13 Bibiiotecaginobianeo ..

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