• Le molte vie alla società moderna rivoluzionaria può abbatterli, dalle situazioni in cui un effettivo equilibrio di poteri rende possibili anch 1 e altre vie alla riforma. E tuttavia, una cosa sembra certa: quanto più i gruppi di potere sono monolitici e totalitari, tanto più il ricorso alla violenza si presenta come l'unica manie~a dolorosa, ma realistica, per « spezzare le catene del passato ». Come s'è visto, i temi affrontati da Moore sono vasti e complessi. L'analisi sociologica trae le sue ragioni dai sondaggi compiuti nel passato storico dei vari paesi e il ruolo delle classi e le varie « combinazioni » di potere ·emergono con la chiarezza degli argomenti trattati in maniera profonda ed esauriente (sia pure nei limiti che l'Autore si pone). Forse poteva essere maggiore lo spazio riservato all'esame dei comportamenti politici in quanto tali, in quanto separati, cioè, dai comportamenti genericamente sociali, economici, religiosi etc. Che vi sia un rapporto dialettico tra i primi e i secondi è impossibile negare; è tuttavia, concettualmente e storicamente essi vanno tenuti distinti. Senza la distinzio,ne, infatti, non c'è neppure dialettica - almeno quella particolare dialettica che serve a individuare l'esatto ruolo• di ogni elemento di un insieme sociale -, ma un generico e confuso storicismo, incapace di in•dividuare i fattori realmente decisivi degli accadimenti storici e costretto a rifarsi ad una pluralità di « concause » reciprocamente condizionantisi. Dopo le analisi decisive che Max Weber ha dedicato al potere, non è più difficile formarsi un'idea, alBibiiotecaginobianco meno approssimativa, del « comportamento politico » Se noi esaminiamo un gruppo di individui, privi di rapporti con il resto. del mondo, ci imbattiamo in alcune costanti - relative ai ruoli, alla divisione del lavoro, alla lotta per il potere, al condizionamento della vita ,di relazione da parte di valori morali, di dogmi religiosi etc. - che non possiamo affatto supporre invariate, allorché lo stesso gruppo entra in rapporto con altri gruppi, rivali o concorrenti. I mutamenti che ne risultano determinano un diverso agire dell'insieme sociale e dei membri che lo compongono nei rapporti tra di loro e con l'insieme stesso, capace di trasformare, per ricorrere ad u.na facile analogia, un villaggio circondato da campi aperti in un vero e pro.prio fortino. Nella nuova situazione, il potere economico e le prerogative di governo possono variare ancora e dare luogo a diverse « combinazioni » - dalla comunista, alla fascista, alla democratica, come chiarisce assai bene Moore. E tuttavia il fortino in quanto tale è il nuovo elemento decisivo che condiziona ogni direzione del mutamento. Il detentore del potere, cioè, - sia esso il capo carismatico, la burocrazia o Lm'assemblea democratica - i11 tutte le sue scelte è limitato almeno 1 da una necessità fondamentale: proteggere la vita e i beni (quale che sia la ,distribuzione sociale di questi ultimi) degli abitanti del castello. Se egli viene meno a questo compito, il fortino, privo di governo, cadrà in mano ad altri . gruppi. Le esigenze che ogru insieme sociale ha di provvedere alla propria difesa, non sono, in realtà, un sem125
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