Dino Cofrancesco • in risorse e potere. La revocabilità dei burocrati non era certo fatta per incoraggiare in essi l'economia e il risparmio e così il lusso e la prodigalità furono i risultati del timore del Mogul verso ogni forma di burocrazia ereditaria. Inoltre « la prassi per cui l'imperatore reclamava i beni terreni dei più ricchi mercanti e ,dei funzionari al mo,mento della morte » scoraggiava ogni tentativo di penetrazio 1 ne delle attività mercantili in India. Non tutte le aree dell'Impero, erano soggette all'amministrazione diretta del Mogul. Vaste regioni, infatti, erano governate da zamindar incaricati della riscossione delle tasse e per il resto lasciati liberi. Ma nel co,mplesso la società indiana si presenta va abbastanza 01 mogenea. Essa era caratterizzata da un sovrano cl1e governava, da un esercito che sosteneva il trono e da una classe contadina che li manteneva entrambi. A questi tre elementi occor~e aggiungere il sistema delle caste. Esso, scrive Moore, era « l'organizzazione della popolazione in gruppi ereditari ed endogamici, in cui i maschi svolgevano di padre in figlio lo stesso tipo di funzione sociale, quale quella di sacerdote, guerriero, artigiano, coltivatore et similia. Una serie di pregiudizi religiosi sulla contaminazio11e sanciva questa divisione della società in compartimenti teoricamente stagni e gerarchicamente o·rdinati. La casta ser- . . viva, e ancora serve, a organizzare la vita delle coimunità di villaggio, la cellL1lafondamentale della società indiana e l'unità in cui questa tende a dissolversi ogni qualvolta e in qualsivoglia parte del suo territorio manchi u.n governo forte» (p. 356). 120 Bi~Iiotecaginobianco I mutamenti· che seguirono al disgregarsi dell'Impero no,n riuscirono ad intaccare questo sistema, né la so1 stanziale arretratezza economica che ad esso si accomp,agnava. Per spiegare tale fenomeno, occorre co·nsiderare alcuni fattori legati ad una situazione storica peculiare ---J come ad esempio, il regime fiscale. Ai tem.pi del Mogul, la tassa sulla terra « era costituita da una proporzione fissa del raccolto. Perciò in India, più il contadino p·roduceva, più doveva consegnare all'esattore delle tasse. Nel sistema fiscale del Mogul inoltre era congenita la tentazione di sp·remere al massimo il contadino » (p. 373). Il governo si limitava allora a riscuo- ·tere le tasse, disinteressandosi completamente di ciò che i contadini, organizzati nelle caste e nei villaggi, facessero e pensassero, Quando gli Inglesi sostituirono l'autorità vacillante del Mogul con una effièiente burocrazia, riorganizzarono, in parte per ragioni fiscali, la società indiana, ma no,n ne intaccarono le strutture di fo,ndo. Gli z.amindar, ad esempio, si trasformarono in pro,prietari terrieri, mentre i principi indigeni e grandi possessori di latifondi divenivano i puntelli della dominazione britannica. L'invasione delle manifatture inglesi, d'altra parte, rovinò l'artigianato indiano, soffocando sul nascere le industrie e le attività mercantili di tipo capitalistico. « La Pax britannica eb·be come risultato· di consentire al proprietario terriero, eppoi anche all'usuraio,, ·di intascare il surplus economico prodotto nelle cam•• pagne, che servì invece in Giappone per finanziare i primi, penosi, passi . dell'industrializzazione. In quanto
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==