,· Ospedali in Campania problemi sono gravissimi: l'assistenza in Italia, oltre ad essere la più squalificata, è anche la più cara d'Europa; e più di ogni altra· cosa si avverte l'esigenza di 11na moralizzazione della spesa. Ma il discorso a questo punto potrebbe portarci molto lontano e distrarci dalla realtà della Campania. Selezioniamo le carenze più gravi secondo, una scala di priorità: estrema congestione della fascia ospedaliera napoletana e relativa esigenza di un razionale -decentramento; redistribuzione dei posti-letto sul territorio, che consenta la formazione di una rete periferica nella regione e la creazione di servizi di prevenzione e di controllo• igienico; presenza più completa e qualificata nei settori specializzati; risanan1ento dei bilanci; completamento degli organici sanitari. Con questo program·ma ha iniziato la sua attività il Comitato di programmazione ospedaliera della Campania, presieduto dal prof. Marsica. Un inizio difficile, condizionato dall'ambiente politico generale, più disponibile ad accordi di compromesso che allo studio· e alla definizione di una strategia globale di intervento. Il Comitato si è co-stituito con notevole ritardo - nel gennaio del 1969 - per la mancata nomina· dei rappresentanti del Comune e della provincia di Napoli (l'origine della crisi in tutti i settori, come si vede, è sempre la stessa) e pur tra mille polemiche - nei momenti cruciali della discussione sono scesi in lizza i pezzi da no,vanta della politica in difesa di alcune posizio-ni di potere - è riuscito a definire un Piano organico che rappresenta il primo ed interessante tentativo di mettere ordine in un settore finora affidato al caso, all'improvvisazione e gestito con criteri parternalistici e clientelari. È stata una fatica improba, mancando qualsiasi punto di riferimento sistematico, come ha denunziato il Comitato regio,nale per la Programmazione economica durante la compilazione dellò schema di sviluppo: « non essendo stato possibile effettuare una ricerca operativa si è dovuta tralasciare ogni considerazione di carattere qualitativo sul funzionamento dei vari servizi e sulla loro effettiva rispondenza ai fini istituzionali ». Lo schema di piano ap-provato dal CRPO deve essere inteso come il momento iniziale di un processo globale di pianificazione che ha come traguardo la costituzio,ne di un Piano sanitario· regionale che dovrà realizzare un coordinamento funzionale tra le strutture ospedaliere e quelle sanitarie in genere, çome prescritto dalla Riforma. Su questa base gli autori del Piano hanno realizzato una carta ospedaliera della Campania calcolando i_lfabbisogno delle singole province e selezionando tre diversi livelli di funzioni: una locale, rappresentata dalla medicina e dalla chirurgia generale, dalla ostetricia e ginecologia, dalla pediatria e 95 · ibliotecaginobianco
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