Ospedali in Campania oggi chiaramente affiancate alle funzioni di diagnosi e di cura, sono quasi inesistenti, co-n chiaro danno sociale ed economico per la ·collettività ». · E procediamo per esemplificazioni. Non esiste un centro di chirurgia toracica o di chiururgia vascolare; per seicentomila donne esistono appena 500 posti letto; in tutto il territorio sono funzionanti solo 25 asili diurni dell'ONMI, una istituzione fondamentale che trascura il Sud, come ha denunziato il dott. Antonino de Arcangelis nel corso di una recente trasmissione televisiva, cogliendo lo spirito delle accuse lanciate da Rosellina Balbi in un articolo su « La Stampa » del 23 dicembre 1969. La spirale dei debiti. Il medico ospedaliero è, ovviamente, la prima vittima dell'inefficienza delle strutture assistenziali. Per anni è stato costretto a subire la prepotenza dei « baroni »; ora, però, comincia a reagire, accenna timidamente ad organizzarsi e la lenta ma sicura evoluzione della categoria è forse l'elemento più interessante di questo settore squassato da una crisi esistenziale. I medici ospedalieri qualche piccolo successo che induce a sperare l'hanno già colto e la battaglia vinta ai Pellegrini costituisce un esempio significativo. I Pellegrini sono stati trasformati in Ente ospedaliero e la legge è stata rispettata nonostante le interessate « resistenze » di quanti miravano a conservare al complesso la gestione privata. Attualmente i medici sono impegnati i11 un'altra battaglia, quella per il completamento degli organici, che a Napoli presentano vuoti spaventosi. Al punto che con felice slogan si è detto che un medico dovrebbe sp•accarsi in due per co-prire le esigenze del servizio. Cifre alla mano, non si tratta di una battuta ad effetto. Ai 16.800 posti letto di Napoli e provincia sono assegna~i 900 medici tra primari, aiuti ed assistenti; e nel conto sono compresi tutti i sanitari, anche gli anestesisti del pronto soccorso, delle sale operatorie e dei centri di rianimazione. Anche in questo settore il divario tra le due Italie è abissale. Negli ospedali del Centro-Nord c'è un assistente ogni 28-30 posti letto; a Napoli uno ogni 35. I vuoti degli organici danno il colpo mortale all'inefficienza delle strutture. Facciamo qualche esempio. I seicento ricoverati dei Pellegrini, che pure è uno degli osped~li meglio· attrezzati, sono affidati - nel pomeriggio e per tutta la notte durante i giorni feriali, per tutte le ventiquattro ore nei giorni festivi - ad una « guardia » ch·e comprende una équipe 93 .·Bibllotecaginobianco .
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