Antonino de Arcangelis di un indirizzo •dietetico nell'a 1 limentazione delroperaio (il problema fu o·ggetto di una nostra relazio-ne in un Congresso Medico nel 1964), tenteremo di accennarne gli aspetti più importanti. L'istituzione di una politica dietologica nelle fabbriche presenta quattro vantaggi principali: a) la possibilità di limitare gli errori alime11tari e i consumi ina• datti alla condizione lavo,rativa, linitamente alla possibilità di so,mministrare derrate ·di composizione particolarmente a·datta alla fisiologia di lavoro; b) la po·ssibilità di intervenire sulla distribuzione quantitativa dei pasti, al fine di ottenere una facilitazione dei p1 rocessi digestivi, particolarmente condizionati dalla posizione di lavoro dell'operaio; e) la caratterizzazione dietologica del pasto consumato in collettività. La con,statazio,ne, da parte delle maestranze, del miglioramento dello stato post-prandiale, consente una valorizzazione dell'iniziativa da parte dei soggetti che l'hanno sperimentata; il pasto collettivo· cessa di essere in qualche modo· legato alla consapevolezza dei disagi digestivi abituali, per assumere il significato di un rituale biologico a tutela di una più efficace, ed a.nche meno o·nerosa, capacità lavorativa. In tal modo esso verrebbe a differenziarsi dal ·p,asto casalingo, la cui funzione rituale-affettiva familiare è evidentemente insostituibile. In altri termini, gli alimenti assunti nell'ambiente di lavoro avrebbero, al meditato giudizio delle maestranze, un significato_ qualificante, distinto da ogni valutazion·e gastronomica (non trascurata, ma subordinata alle esigenze nutritive) mentre il pasto cons-umato in ambiente casalingo assumerebbe un nuovo, significato es,pressivo, più gastrono·mico, in certo senso consolidato dalla consapevolezza, da parte del lavoratore, di aver soddisfatto col pasto aziendale le esigenze nutritive fondamentali per la condizione lavorativa. d) l'indirizzo dietolo·gico nelle mense aziendali avrebbe particolare validità nelle industrie so,rte nelle zone depresse, do.ve le maestranze, già disoccupate o· sottoccup·ate, hanno toccato il limite nutritivo ai margini delle carenze, specie di quelle carenze p·arziali che si accompag11ano ad uno stato di nutrizione pur apparentemente buono. In tal caso la politica dietologica interverrà a saturare quelle deficienze eh-e· risulteranno dai rilievi statistici e clinici, indirizzando la co,ndotta alimentare verso nuove e ,più razionali prospettive. Ciascuno di questi quattro effetti primari dà luogo· a ripercussioni molteplici e scambievoli, tra le quali ci basterà ricordare, ad esempio, la diminuzione dell'infortunistica (accentuata nelle fasi di digiuno protratto ed in quelle di digestione laboriosa), la diminuzione dell'assentei70 Bibi1otecaginobianco
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