Argomenti sturbi che si manifestano immediatamente, come ad esempio le intossicazioni alimentari, si sono predisposte adeguate misure precauzionali). Se lo fossero, immediati, se l'organismo umano fosse capace di segnalare con un tempestivo malessere un errore nutritivo e soprattutto la carenza di uno dei tanti fattori alimentari di ~ cui pure ha fondamentale bisogno, noi avremmo già dettato e rispettato un codice nutritivo nazionale, le cui basi fondamentali sarebbero state poste in essere proprio nelle « regioni del benessere », dove l'efficienza fisica del cittadino incontra maggiore rispetto. Accade invece che la mancanza di un segi1ale di allarme nutritivo e lla diversa importanza che al costume alimentare viene data ·•ne.Ile varie regioni italiane, si esprimano, nel tempo, da un lato, attraverso una gastronomia differenziata (di tipo opulento nelle « regioni del benessere » e di ricerca ristretta quanto industriosa nelle regio•ni depresse), e, dall'altro lato, attraverso un diverso stato di nutrizione delle popolazioni, rilevabile clinicamente e già ampiamente documentato. Se dunque un intervento dietologico rappresenta, negli ambienti a reddito individuale medio sufficiente, una funzione correttiva - soprattutto nei riguardi di quei consumi di lusso che non sono soltanto espressione di uno spreco, ma costituiscono un vero e proprio pericolo p,er l'organismo, cl1e non mancl1erà di avere nel tempo le sue risonanze negative - lo stesso intervento dietologico, negli ambienti a reddito medio ancora insufficiente, costituisce un suggerimento prezioso per indirizzare le scelte alimentari verso quegli obiettivi di benessere organico che difficilmente potrebbero essere raggiunti senza l'ausilio· -di una informazione o.pportuna. Di qui l'importanza di una politica dietologica nell'ambito delle collettività, siano esse ospedaliere (dove la terapia dietetica si risolve in una utile diminuzione del tempo di degenza), siano infan,tili ( dove il rispetto dei fabbisogni nutritivi standard rappresenta il presupposto fondamentale per il benessere di soggetti che vivono la fase di -accrescimento ), siano infine co,munità di tipo lavorativo . .Nelle comunità di lavo,ro·, specie industriali, la istituzione di una condotta dietologica razionale consente di evitare che al lavoratore vengano a fare difetto i prodotti nutritivi in·dispensabili (anche per la sua particolare condizione di impegno energ~tico) e rap•p·resenta in pari tempo l'unica possibilità concreta di ridurre, nel lavoratore stesso, l'incidenza morbosa e gli incon,,enienti legati, direttamente od indiretta- .mente., alla sua attività lavorativa. Anche se .non è semplice sintetizzare i vantaggi legati alla istituzione 69 Bibiiotecag1nobianco
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