Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

Salvatore Castorina Cafi - Ermanno Corsi finalmente, a p·arole almeno, l'esistenza di vaste 2:one depresse si stia riv& lando un problema vitale e prioritario, ciò che sin oggi non si era compreso. Ma qui il discorso si allarghereb,be. SALVATORE CASTORINA CALÌ La Carta della Campania La Campania è stata l'ultima regione a darsi lo Statuto. Vi ha provveduto l'antivigilia di Natale. La Sala dei Baroni era quasi deserta quando il presidente dell'Assemblea, il socialista Barb-irotti, ha comunicato i voti ottenuti dal documento proposto dai partiti di Centrosinistra (71 articoli divisi in dieci titoli). Non solo non c'era il pub:bl~co che co·n la sua presenza ha reso più solenne quest'atto a Milano e a Torino, ma c'erano. grossi vuoti negli stessi banchi del Consiglio e della maggioranza. Al punto che, per far salire il numero dei voti che lo Statuto avrebbe dovuto avere - considerato il vasto schieramento favorevole delineatosi · - il presidente dell'Assemblea stava per assumersi la responsabilità di sospendere la seduta e di rinviare la votazione. Glielo hanno imp.edito i comunisti, i quali non si sono così lasciata sfuggire l'occasione di sottolineare la necessità e l'impor- · tanza dei loro voti « non aggiuntivi ». I 46 voti coi quali è passato lo Statuto sono stati dati dalla DC, dal PSI, dal PSU, dal PRI, dal PCI e dal PSIUP, cioè ·da tutto l'arco regionalista del Consiglio. Non sono mancat·e però, tra gli stessi p1 artiti regionalisti, riserve e differenziazioni. La DC, attraverso il suo capogruppo Nicola Mancino, ha rilevato che « il taglio di Regione» derivato dallo Statuto consente di poter avanzare fondate speranze d'un rinnovamento della comt1nità campana, nel quadro di esigenze che non potranno più evidenziarsi disorganicamente, ma dovranno esser.e coordinate ai fini di un armonico svilu·ppo economico, sociale e culturale. Tre punti sono sem•b•rati, alla DC, degni della più attenta considerazione: l'autonomia, la programmazione e la partecipazione. Tanto più degni di attenzione in quanto « la Regione Campania considera la programmazione come il principale 1 suo obiettivo, sia nella fase di elaborazione e di formulazione del programma economico nazionale - soggetto attivo con pienezza di diritti -----sia nella fase di esecuzione .della politica di superamento degli squilibri territoriali e settoriali». ·Un più cauto ottimismo ha contraddistinto l'atteggiamento dei socialisti e dei repub,blicani. Leopoldo Terracciano, capogruppo del PSI, ha rilevato:· « Lo Statuto della Regione Campania, che si è giovato delle esperienze delle altre regioni, ·è indubbiamente una uti,le premessa e un idoneo strumento per lo svolgimento di una politica sociale ed econo.n1ica autonon1a, rispondente alle esigenze ·di una rinnovante democrazia e a quelle delle nostre popolazioni, anche se ne ha impedita una p,iù completa formulazione la -preclusione agli emendamenti in au•la posta dalla maggioranza assembleare (DC, PCI, D,estre) al testo rifatto, per cui il dibattito si è dimostrato monco 62 , B_biliotecaginobianco •

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