Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

I Giornale a più voci l'hippy, il beat, con barba, capellone, giovani con ragazze in minigonna audace, in 1naggio~anza stranieri, che sul pavimento espone quadri ban·ali o psichedelici, an,elli, braocialetti creati col rame, col peltro o con l'ottone, oggetti orientali, ,pipe. Mani che si atteggiano al rito dell'elemosina, strazi, lamenti di logori, stanchi, esasperati strumenti musicali, grida, invocazioni del bisogno e dell'urgenza quotidiana. Quali di questi atteggiamenti, gesti, voci, caratterizzano di più o meglio la città? A prima vista, tra il mendicante con la mano tesa e il linguaggio inconfondib,ile, cioè la tradizione, e l'hippy co.n i suoi oggetti psichedelici, cioè la novità contestataria, sembra che corra, più che una distanza, un·a rottura incolmabile, ma intimamente l'uno e l'altro diventano personaggi - e non protagonisti _, ,di quella maledetta at,nosfera di cui è difficile liberarsi. Fino a quando? Chi può dire fino a quando dt1rerà questa Roma? Basta una rondine per fare primavera? Basta uno spettaco,lo su Trinità dei Monti, un corteo quotidiano, la sfida ideologica o estremi·stica di gruppi, per fare di Rom·a una città inquieta? Capita però che a pochi giorni da questo discorso del « caro nen1ico, », scoppia lo scandalo del boat-droga sul Tevere. Gli aruspici (un n·ome così calzar!te per questa città, a considerare la sua mitologica nascita) drizzano le orecchie, mentre giornali e giornalisti, osservatori ed editorialisti, inchieste, tavole rotonde, interviste, conferenze, politici, psicanalisti, psichiatri, psicologi, medici, sociologi, si avventano sullo scandalo per analizzarlo, sviscerarlo, e se ne ricavano stati ,d'animo che vanno dalla sorpresa, allo sdegno, allo sgomento, all'allarme, all'angoscia fino all'epidemia degli interrogativi. Rom·a: gioventù drogata. C'è chi, con discrezione, quasi con esitazione, con il tono di una confidenza, mi sussurra una sua tentazione dei confronti, osservando questa situazione, questa sesta Roma: « nel 1968 - non posso dirti con precisione quando, forse i11 aprile -- l'osservatore politico del quotidiano p,arigino « Le Monde», Viansson-Ponté, in prima pagina scriveva un articolo dal titolo: La Francia s'annoia ..., e poco dopo in Francia sco,ppiava il Maggio. Io mi domando· oggj.: Roma s'inquieta?». E attende. MICHELE NOVIELLI Razionalizzare l'agricoltura La realizzazione dell'ordinamento regionale pone il delicato problema dell'armonizzazione delle strutture regionali previste dall'art. 117 della Costituzione con le esigenze, le struttu·re ed i fini dell'agricoltt1~a italiana. È questa una grande occasione per giungere alla razionalizzazione delle sovrapposizioni, attraverso le quali l'azione pubblica italiana si è attuata e si attua in agricoltura. Se un·a politi,ca agricola degna di questo nome deve essere chiara, armonica, efficiènte, e moderna, tale da non arrivare in ritardo e impreparata di fronte ai fenomeni dell'evoluzione tecnologica, economica e 59 · B_ibliotecaginobianco -

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