Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

Michele Novielli appena, quasi im,possibile a svelare, definire piepamente, che si subisce e insieme si colti•va con compiacenza o con inquietudine. Incominciamo dalla sua i:dentità. Roma è forse unica al mondo perché accoglie dentro di sé, nel s,uo grembo, cinque città. Ieri poteva accoglierne, senza grandi difficoltà, tre: la Ro,ma capitale nazionale, qu·ella religiosa e l'altra storica. O·ggi, invece, ne co1 11tiene cinque: basta escluderne· una, e voi avrete di Ra.ma una visione p•arzial,e, limitata. Cinque città con le loro esigenze e le loro p·retesé, con i loro problemi e le loro passioni, con le loro caratteristiche e i loro com.portamenti: cioè, una capitale di uno Stato; una metropoli moderna; un santuario turistico; un museo storico; una capitale religiosa (o m·eglio, uno. Stato religioso). Ora, la singolarità di Roma è legata alla sua strao1.1dinaria risorsa (non ·diciamo capacità: è necessaria questa distinzione) di saper essere contemporaneamente cinque città, e alla sua non meno so,riprendente incap·acità (non ·diciamo impossibilità) di ri·solvere i problemi che ognuna delle cinque pone. Roma riesce a farle convivere, coesistere, con le loro esigenze spesso formulate con violenza più che con chiarezza, ma m·ai risolte o sempre ·sul punto di essere risolte dopo essere state molto discusse. Questa sua risorsa straordinaria è l'atmosfera? Bisogna solo registrarla più che spiegarla. In molti, tanti, anzi trop-pi, e non semplicemente da ieri, si sono accinti a spiegarla, mo,bilitando intelli,genza e intuizione, storia, biologia e meteorologia; ogni spiegazione può sedurre ma non convincere pienamente. È stato detto recentemente da un attento studioso francese della lettetura americana, Pierre Dommergues: « la ·posizione radicale è difficile. L'inautenticità minaccia i nuovi cavalieri dell'Ap,ocalissè: l'universitario sinistreggiante giuoca alla gueriri1glia senza rinunciare al « conifo,rt » del suo campus. Il cantante impegn·ato diventa miliardario. Il partigiano delle tecniche d'espressioni extrarazionali manip,ola i suoi lettori. Lo schema è classico: l'America rimpinza i suoi rivoluzionari, che dive11tano controrivoluzionari. Dos Passo3 e Steinbeck furono a loro tempo le vittime ironiche del radicalismo. In America, la società guadagna semp,re ». Di Roma si può dire: è una città che non consuma (nel sen·so che la parola, eminentemente mitologica e tecnologica, acquista oggi) ma assimila; una città che non ri1 mpmza né seduce chi la contesta, ma lo estenua, lo logora in un modo suo, proprio, tradizionale. Si direb 1 be meglio, per una •distinzione più sottile, la qualità peculiare di Roma è una specie di estenuazion.e più che di logoramento. Un male, una malattia, una magia ... Non sarebbe meglio chiamarla semplicemente un'atmosfera? Se in Am·erica la società guadagna sempre, a Roma sembra che è questa atmosfera a vincere semp,re. Nessuna città, da Parigi a Vienna, da New York a Londra, ,da Buenos Aires ad Atene, come Roma, offre non tanto ai suoi abitanti quanto ai suoi' osservatori, a chi viene dal Nord soprattutto per risiedervi, abitarci. il tipico rapporto odio-amore. Roma, la si odia abbastanza ma la si' ama segretamente: molti sanno esprimere con intelligenza e a proposito il primo, ma intimamente 54 s· lfotecaginobia.nco

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