I Le idee del tempo ad accentuare questa tendenza impostando· una dottrina dell'educazione fondata sul principio- del rinvio, quando non dell'annullamento, delle decisioni individuali, del momento delle responsabilità personali. · Ci pare sia stato Gaetano Salvemini a definire la pedagogia come quella scienza che senza essere niente pretende di insegnare tutto a tutti. Si tratta di una definizione drastica e no,n sempre accettabile; ma veniva da un uomo che, abituato a pagare di persona, non amava evidente17?-ente una teoria che tendeva a indicare delle norme uniformi di romportamento, quale appunto quella pedagogia sociologizzante che si è andata affermando a partire dalla fine del secolo scorso. Comunque sia, è tuttavia certo clie i meriti della moderna scienza dell'educazione non sono pochi: con la Montessori ha scoperto la possibilità di recuperare i bambini anormali; col Decroly ha scoperto il metodo glo,bale nell'insegnamento della scrittura; e soprattutto ha scoperto, con l'aiuto della psicologia, la necessità di seguire le fasi di sviluppo degli scolari adeguando it piano didattico allo sviluppo psichico. Quest'ultimo punto - che è poi quello che ai fini del nostro discorso più ci interessa - è stato certamente il più rivoluzionario fra i tanti introdolti nella pratica educativa: perché scoprendo che il processo di maturazione è diverso da · soggetto a soggetto, è stato eliminato almeno parzialmente, il drastico sistema delle bocciature nella scuola elementare, fidando sulle possibilità di recupero, favori te dal progressivo e non uniforme sviluppo delle facoltà mentali dei bambini; così alunni che, sulla base del semplice confronto con altri più precoci, sarebbero stati brutalmente eliminati fin dalle prime classi, nella più parte dei casi finiscono con l'essere agevolmente recuperati in quelle successive, in seguito appunto alla loro evoluzione psichica. Questa scoperta, come si diceva, è stata certamente una delle più impo,rtanti della pedagogia moderna e ha rinnovato alle basi il sistema educativo della scuola primaria. Solo che i pedagogisti, specialmente in Italia, evidentemente inorgogliti dal successo, stanno, a nostro avviso, comnzettendo un errore gravissimo che rischia non solo di fare saltare tutto il sistema scolastico, ma che, se ulteriormente diffuso, minaccia tutta la nostra cultura e, con essa, la nostra società. E tale errore consiste nella pretesa di estendere i concetti guida che dirigo,no l'insegnamento nella scuola dell'obbligo, anche nell'istruzione superiore ( e chissà, fra non molto, anche in quella univer_sitaria); e la conseguenza è quella di portare nel tempo, anche oltre i limiti della cosiddetta « età evolutiva » il principio, giustissimo nelle sedi in cui sinora è stato applicato, del rinvio della scelta, dell'assunzione delle responsabilità dirette. Secondo il nostro modo di vedere, questo, tentativo, questo volere a 45 -Biblkltecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==