Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

Progetti per la programmazione , È in questa contraddizione tra l'ambiziosità degli obiettivi e l'i11sufficienza delle forze che si è in grado di mobilitare per il loro perseguimento che sta il contrasto che 1'allora non Segretario Generale della Programmazione, Giorgio Ruffolo, osservava tra quello che si scrive nei documenti e quello che si fa concretamente, e che si è manifestato in maniera drammatica nel settore dell'esecuzione delle infrastrutture (cioè dei cosiddetti progetti sociali) ed in quello della predisposizione ed amministrazione degli incentivi per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, dove più chiaro è apparso il contrasto tra i tributi verbali che governi ed assemblee parlamentari si affannano a fornire ad obiettivi quale la cr~azione di un consistente numero di posti di lavoro nel Sud e la predisposizione di attrezzature sociali al livello degno di un paese progredito, ed i magri risultati sortiti dalle misure che le stesse assemblee hanno approvato e gli stessi governi hanno· tradotto in pratica. La nuova metodologia della programmazione che si deduce dalle dichiarazioni del ministro del Bilancio appare fondata sulla individuazione di progetti classificati in rapporto agli organi centrali o regionali cui viene demandata l'attuazione. Vi sono d'altra parte caratteri di natura funzionale che possono dar luogo a classificazioni diverse; in particolare: 1) le dimensioni del progetto, cioè l'individuazione delle frontiere dei singoli complessi di interventi previsti; 2) i tempi tecnici d'attuazione che in alcuni casi, in particolare per le infrastrutture, possono facilmente eccedere i limiti quinquennali del programma; 3) il grado di sincronismo intersettoriale richiesto, cioè il costo in termini sociali che il ritardo nell'esecuzione di un progetto comporta per altri progetti; · 4) l'ammontare di capacità di natura tecnico-organizzativa richieste in rapporto a quelle disponibili. In relazione a quanto _rilevato precedentemente, la distinzione tra programmi di promozi<?ne, fondati su interventi indiretti dello mente dominabili. Per avere un'idea di quanto astratta sia una simile distinzione basta vedere i risultati della politica degli investimenti «sociali»· dove l'incapacità dello Stato di dominare la situazione si manifesta in tutta la sua drammaticità. 37 Bib iotecag~nobianco •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==