Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

I Economia e Regioni generalmente l'aggancio con i problemi e con la realtà dell'intero · paese. Quanto alla definizione dei poteri regionali, il dibattito, di cui l'argon1ento è tuttora oggetto specie in sede politica, è destinato a rivelarsi in buona parte sterile e improduttivo fi110a quando non si cercl1erà di configurare concretamente i caretteri operativi del -nuovo Ente e a farne derivare il funzionamento in termini di poteri e di istituzioni. Per il momento l'orientamento più generale sembra quello che tende ad acquisire, alla Regione, il maggior numero di competenze possibili, il più ampio margine di compiti e di prerogative in tutte le direzioni, quasi a prescindere dall'uso che, di questi poteri, si possa poi effettivamente fare. Accade così che n1entre nella elaborazione degli schemi regionali i C.R.P.E. erano stati spesso tentati di proiettare sulla scena della programmazione tutta la problematica regionale, come a volerne fare carico all'intera collettività, ora, all'inizio della « fase costituente », si ma11ifesta una tendenza opposta: si vorrebbe tutto riportare ad un'ottica e ad una sfera di competenze prettamente regionali, lasciando fuori il meno possibile. Queste esasperazioni,· forse inevitabili sul momento, possono trovare il loro limite unicamente in un discorso c.he propo11e11dosi di entrare nel merito dei coµipiti e delle funzioni che spesso genericamente si rivendicano da parte regionale, cerchi di analizzare con cura il tipo di problemi proprio di ciascun settore di attività e ne indichi le soluzioni. Sarà poi la validità delle solt1zioni proposte per ciascun ordine di problen1i a determinare le più ido11ea assegnazione di compiti e di attribt1zioni fra i diversi ordini di potere. Intanto si comincerà col distinguere i problemi che hanno una dimensione alla scala della Regione, e che pertanto richiedono una naturale soluzione « locale », da quei problemi che invece, per le loro caratteristiche e dimensioni, riguardano solo per qualche aspetto ciascuna Regione e non possono essere pertanto affrontati nell'ambito esclusivo di un potere regionale. Qu_esta distinzione, di valore fondamentale, appare fertile di indicazioni anche di carattere organizzativo e funzionai~ per tutti i settori di attività. Contrariamente alle apparenze, essa -non è assimilabile ad t1na mera distinzione di ambiti di competenze e non riguarda quindi esclusivamente l'~rganizzazione e l'esercizio del potere ammi11istrativo e politico, ma riflette una necessità generale di ricerca degli strumenti adeguati ad assolvere una molteplicità di compiti. Per venire al concreto, se ci riferiamo. alle vicende della pro23 Bibiiot~caginobianco

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