Giulio Picciotti « occidentale » il Vaticano non solo per la sµa collocazione geografica, ma anche per quella politica. · In questa prospettiva, il dialogo cattolici-comunisti in Italia, così come è stato inteso finora da certi cattolici di sinistra e da talune correnti della Democrazia Cristiana, quale presupposto di una alleanza anche di governo, esce fuori dal quadro, poiché realizzerebbe un incontro compromissorio in una condizione di economia capitalistica. Un simile incontro non darebbe il senso della frattura tra religione cattolica e regimi capitalistici, che poi è il senso che la Chiesa intende rendere più evidente in questo momento, e tutto lo dimostra, proprio per garantirsi una più ampia espansione nel terzo mondo. Pensare pertanto che la Chiesa voglia giocare velocemente se stessa in Italia, nella politica italiana, le cui fortune o disgrazie assumerebbero un valore esemplare per il resto del mondo (oltre al terzo mondo, non dimentichiamolo, c'è anche il vecchio mondo, che non è tutto composto dalle avanguardie aperturistiche del cattolicesimo, delle quali si parla molto) favorendo un accordo « conciliare » tra comunisti e cattolici, sarebbe miopia politica e · non conoscenza né della Chiesa né della sua storia. Il Vaticano - è questa la nostra opinione - non ha alcun interesse immediato in Italia al dialogo conciliare; ciò non vuol dire, peraltro, che la Chiesa italiana non debba tener conto degli svolgimenti della politica del paese nel quale esercita la sua presenza. Ed è qui la responsabilità dei laici. « C'è u11a crisi di stanchezza in tutti i partiti democratici » 14 - scriveva Spadolini nel 1968 nell'articolo di fondo che apriva la sua direzione al « Corriere della Sera ». Quella « crisi di stanchezza» si è oggi accresciuta a dismisura dopo le vicende in campo socialista, dopo le due crisi di governo del '70, mentre la « corsa al Quirinale·», la quale coinvolge i partiti che, al governo e all'opposizione, hanno per le loro dimensioni le maggiori responsabilità, condiziona la politica italiana: la DC, il PSI e il PCI. « Solo per i laici, per quelli veri, Parigi non vale mai una messa», ha ammonito, inascoltato, Spadolini 15 (Parigi non vale sempre una messa, aveva affermato Croce al Senato nel '29, opponendosi al Concordato). Parigi è questa volta il Quirinale, ed è noto quali contrapposte candidature vi siano nella DC, portate dalle diverse correnti. Ma quello che appare deludente è il fatto che a questa corsa al « Quiri20 14 GIOVANNI SPADOLINI, Il Tevere più largo, Longanesi, 1970, pp. 307 e seg. 15 GIOVANNI SPADOLINI, Op. cit., p. 327. Bibiiotecag inobianco
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