Nord e Sud - anno XVIII - n. 133 - gennaio 1971

... Giovanni Marongiu tra le responsabilità proprie del finanziame11to e del co,ntrollo e le responsabilità pro·prie della fase attuativa degli intenrenti. Sarebbe necessaria a questo punto una scelta molto importante che è in gran p,arte di natura po,litica, una scelta cioè nel senso del rico,noscimento di una ,più ampia autono,mia esecutiva agli enti affidatari e concessionari controbilanciata, peraltro, da meccanismi più rigorosi e più penetranti di supervisione, di assistenza e di controllo. Ciò implica, però, la riorganizzazione radicale degli enti intermedi funzionali che costituiscono oggi la s,truttura portante dell'intervento ·di svi,luppo nel Mezzogio,rno, e per quanto riguarda le loro funzioni di sviluppo delle stesse amministrazioni provinciali e comunali. Il co,ntributo che la « Cassa » •potrebbe dare su questo piano, oltre ad interventi finanziari sg.anciati però dalla aleatorietà attuale ed inseriti in veri e p•ro,pri piani di riorganizzazione, può avere una funzione determinante. Sembra opportuno, infatti, rivedere abbastanza radicalmente la disciplina dei rapporti di co,ncessione e di affidamento dal momento che è p1 roprio in questi rapporti che si realizza il punto di saldatura tra la gestione centrale dell'intervento e la sua attuazione periferica. Ora uno dei punti più delicati è pro,p·rio l'oggetto della concessio·ne dell'affidamento: la prassi attuale che fa perno sulla concessione in esecuzione della singola opera non appare il mezzo ·più idoneo -per la realizzazio·ne di co,mplessi di opere integrate fra -di loro. Occo1 rre esplorare pgni possibilità esistente anche nell'ambito della legislazione vigente per porre ad oggetto del rapporto di concessione lo stes,so, co1 mplesso organico, in modo da far sì che la salvaguardia della unitarietà di questi progetti no,n sia affidata essenzialmente alla cura dell'o·rgano centrale·, ~a, anche, alla stessa diretta res-ponsabilità dell'o,rgano periferico, il quale può così istituire rapporti più efficaci sia con i pro,gettisti, sia con le imprese di esecuzione, sia con la sua stessa organizzazio.ne interna. Ora i molti nodi che debbono essere_ sciolti sia a livello o,rganizzativo, sia a livello procedurale per rendere efficiente una macchina che· ha finora funzio·nato a livelli molto bassi di produttività, appartengono in larga misura alla compete11za legislativa ed amministrativa delle Regioni. ·Almeno per quanto riguarda il Mezzo,giorno l'assunzio,ne nella res1ponsabilità politico-regionale di questi meccanismi esecutivi appare molto importante, anche perché è attraverso il controllo organizzativo di questo apparato che la Regione potrà rendere più penetrante il suo stesso controllo politico sull'attuazione dell'intervent,o straordinario. GIOVANNI MARONGIU 118 Bib iotecaginob . 1co

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==