il Sandro Petriccione dire favorire in·discriminatamente le imprese nel raggiungimento delle loro finalità anche quando esse si contrappo,ngo.no agli interessi generali e risulterebbe in netto contrasto con le finalità pubbliche che l'intervento strao-rdinario deve perseguire. Invece con il termine sembra a noi si debba intendere che nella sua azione la « Cassa » sia vincolata ad un co1 nfronto tra costi e benefici sociali po1 nderati sulla base degli obiettivi della politica nazionale, facendo uso delle tecniche e dei criteri organizzativi interni propri delle imprese. È infatti solo in questo modo che la funzione riequilibratrice può essere svolta con sucoesso. Si pensi a quanto si sta facendo nel settore -dell'im-piego multisettoriale delle acque, tipico problema da trattarsi sulla base di una impostazione di costi e rendimenti sociali, o a quello della tutela, e del migliore utilizzo delle risorse naturali, ove spesso l'interesse dell'impresa entra in conflitto con il benessere della collettività nel suo insieme. Una procedura di questa natura, tra l'altro, presenterebbe il vantaggio di consentire il superamento del livello ancora estremamente rozzo al quale avviene la scelta -di ubicazione degli impianti sulla base della « contrattazione programmata » e di evitare pertanto il pericolo di non tener conto ,degli effetti negativi, per quanto concerne gli obiettivi di occupazione e di tutela delle risorse naturali, che spesso scelte affrettate comportano. Si tratta di fatto di creare per il Mezzogiorno un settore intermedio, tra le indicazioni necessariamente generali della programmazione nazionale e l'azione degli enti locali, in partico1are le regioni, la cui attenzione si concentra spesso su progetti s,pecifici. Ciò consentirebbe uno scambio contin,uo di infor-mazioni tra organi di programmazione ed organo tecnico-esecutivo che darebbe la possibilità di una co,ntinua verifica degli obiettivi e delle realizzazioni. Ne dip·enderebbe anche l'individuazione dei settori sui quali la « Cassa » avrebbe .Ja piena responsabilità e quelli da gestire in co1laborazione con le Regioni. Per quanto concerne 1 primi, oltre quelli cui si è accennato e cioè l'approvvigionamento idrico intersettoriale o interregionale, do·vrebbero essere tutti quelli conn·essi alla predisposizione di infrastrutture industri~li, con particola 1 re riguardo alla realizzazione di agglomerati destinati alla piccola e media industria e di « aree attrezzate» lasciando ai singoli consorzi la responsabilità •della gestione, forn,endo i mezzi necessari perché essa risulti efficace. L'altro settore d'intervento, eventualmente in collaborazione con le Regioni è quello dell'esecuzione delle opere solo parzialmente coperte da finanziamento statale, come è il caso delle metropolitane e delle 108 ~ibl'iotecaginob.■ anco •
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