... Sandro Petriccione cupazione e che perciò la so,la strada era quella di creare nuo,vi posti di lavoro nei setto,ri extra agricoli ed in p,articolare nell'industria ma .. nufatturiera. Quando, però, si trattò di stabilire la politica di incentivazio,ne dell'industria, prevalsero co,nsiderazioni ·di natura diversa. Nel periodo atto,rno al 1960, si andò diffondendo, la falsa sensazio,ne che nel giro di qualche anno il problema dell'occupazio,ne in Italia sarebbe stato totalmente risolto e che lo scopo da raggiungere avrebbe dovuto essere piuttosto quello di garantire un attivo àella bilancia co,mmerciale. Sulla base di queste co,nsiderazio,ni, alle industrie ad alta occupazione p,er unità di capitale, vennero p·referite tutte quelle ad alta intensità capitalistica, che si riteneva assolvessero il ruolo di sostenere le esportazioni e di sostituire le importazioni. Il che, se ha fornito all'Italia un'industria di base di notevoli dimensioni, ha concorso in maniera minima alla cr,eazione di posti di lavo,ro• nel Mezzo1 giorno, anche perché economie di dimensione delle imprese già esistenti nel Nord e abbassamento dei costi di trasporto, hanno fatto sì che la maggio,r parte degli effetti indotti dai grandi impianti di base si sia risentita al di fuori del Mezzogiorno, in quelle zone nelle quali già esisteva un copioso appf:lrato industriale. Questo è uno dei motivi principali per spiegare il continuo flusso migratorio dal Mezzogiorno la cui popolazione, nonostante il più elevato saggio di natalità, è caduta percentualmente, tra il 1950 ed il 1970, dal 37% al 35% del totale. Nel decennio 1960-70 quasi la metà degli investimenti nel Mezzogiorno· sono stati assorbiti dalla metallurgia e dalla chimica le quali hanno presentato nel triennio 1966-69 un indice di intensità capitalistica rispettivamente di 40,7 e 51,8 milioni per addetto, laddo,ve la creazione di un p,osto di lavoro in tutti gli altri settori, risulta costare in Italia, poco più di 10 mili~ni per addetto. Ciò significa che, se per il futuro i fondi per l'industrializzazio·ne del Sud no,n verranno notevolmente aumentati per tener conto del ruolo - e ,del beneficio _:_ nazionale dei grandi im,pianti di base, questi ultimi per il loro maggior dinamismo dreneranno una parte cospicua delle risorse destinate a fare aumentare l'occupazione nel Mezzogiorno, il che equivale ad accettare una rnassiccia emigrazione dalle regioni méridionali verso il Nord con tutti i costi economici ed umani che essa comporta. Episodi come quelli di Avola, di Batti-paglia e •di Ré·ggio dovrebbero indurre ad una rimeditazione della politica del Mezzogiorno per definire misure capaci di contrastare una tendenza verso· 1a prevalenza degli investimenti per gran•di impianti a ciclo integrale o di base nelle . 104 s· □otecaginob . 1co I I I I
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