Nord e Sud - anno XVII - n. 132 - dicembre 1970

Giacinta Spinosa impedisco·no un'analisi critica: « quello che. ci circonda è un mondo meraviglioso, che non avvertiamo più » ( Ceccato ). A questa situazione si oppongono in molti. Tra i primi, gli studiosi di estetica, quelli che concepiscono la fruizio,ne estetica come espeTienza a livello della coscienza, abbattendo il principio dei riflessi condizionati e degli stimoli inconsci tanto necessario ai sistemi del potere eco·no·mico in atto. Per essi la stessa 01 pera -d'arte diventa mezzo di lotta; non è più un oggetto da possedere, ma un agente pro,vocatore di un gi11d-izioda esprimere attraverso un criterio di conoscenza, di critica, fino1 a giungere a dotare l'individuo della capacità di reagire contro- la società, rifiutandola. Fondamentalmente sono due i metodi di lotta degli o,peratori nel campo dell'arte: quello degli artisti e quello, dei designers. Gli artisti credono nella oggettualità dell'ambiente che ci circonda; e cioè, non lo ritengo-no campo di possibili trasformazioni, ma preferiscono agire sulle capacità umane di ribellarsi ad esso. Per raffo-rzare queste capacità e renderle attive essi esasperano nelle loro o-pere e manistazioni la visione alienante, costrittiva ed inumana dell'ambiente. Si avvicina a questo modo· di agire il « gesto di denuncié:l » esposto in uno stand a Rimini: due rettangoli di asfalto; sotto uno è scritto: « pezzo di asfalto raccolfo in giorno tale a Milano »; sotto l'altro: « pezzo di asfalto raccolto in giorno tale a Roma ». Titolo della composizio,ne: « l'erba del vicino è sempre più verde ». Al contrario, i designers, nella scia delle correnti razionaliste e costruttiviste, si servo-no dell'arma della progettazione, intesa co-me analisi storica del passato in funzione del futuro, per una trasformazione radicale dell'ambiente, tale da riportarlo in armonia con l'uo,mo. L'azione •del designer è n1olto complessa, anche perché egli non può realizzare i suoi progetti se non dopo avere sconfitto· il sistema contro cui si batte. La progettazione diventa allora per lui un mezzo di sopravvivenza e il suo stesso comportamento rischia di divenire alienato e frustrato poiché è ridotto nella situazione p·aradossale di essere costretto a progettare senza avere la fiducia di realizzare. Progettazione non è sedersi a un tavolo e tracciare un disegno da attuare. È l'insieme delle esperienze di più perso 1 ne, la definizione dei campi di esigenze soddisfatti da economisti, sociologi, architetti, ingegneri, ecolo-gi urbani; è la sintesi di tutto ciò che il nostro tempo può offrire, « co,struire è tutto, o nulla è costruito » (Wachsmann). In questo momento, in cui la progettazione è l'unica speranza di ristrutturazio·ne del sistema ecologico uomo-ambiente, il suo significato si allarga ulteriormente. Essa deve diventare il mezzo di espressione della comunità delle persone umane, la ricerca come teoria e pra,ssi, e la lotta per realizzare un'alternativa alla realtà attuale·. Nell'idea di progettazio11e è 94 Bib_iotecaginobi~nco

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